Continuando il discorso circa l’illuminazione di uno studio fotografico, come abbiamo accennato è possibile impiegare anche dei flash per illuminare la scena, anche se la soluzione migliore rimane l’uso delle luci, ovvero dei riflettori da studio fotografico. In alternativa, un buon riflettore è una soluzione anch’essa interessante, ma soprattutto economica e portabile. Tutto quanto abbiamo descritto per delle luci fisse, vale anche per i flash, con l’unica differenza che gli attacchi (e quindi anche l’attrezzatura) è differente.
Gli accessori per i flash
Considerando che i flash sono la soluzione secondaria per uno studio fotografico, la qualità (per quanto alta) non è paragonabile. Se il vostro intento è impiegare i flash in esterno o come backup delle luci da studio, potete evitare di spendere cifre elevate, limitandovi ad acquistare prodotti buoni ma essenziali.
Un esempio è il kit per gelatine della Lastolite: una grande quantità di differenti colori disponibile per circa 40 euro. Non si tratta di un prodotto professionale ma riesce a fare il suo lavoro, come anche il Kit Neewer per flash, composto snoot, riflettore, beauty disc, maschera a nido d’ape, diffusore a sfera softbox e filtri colorati (85 euro).
Come utilizzare l’unità Hot-Shoe Flash
Le luci flash, se non per uso di emergenza o come luci principali in esterno (se non potete portarvi dietro attrezzatura pesante ed ingombrante). I flash mancano di luci di modellazione il che non ci permette di utilizzarli al meglio (come fate a preparare la scena?), anche se possono essere tranquillamente impiegati come luci di riempimento. In particolare, se volete risparmiare qualche euro, potete rinunciare all’acquisto della luce di riempimento ed impiegare i o i flash che possedete, sempre ovviamente dotati di softbox.
Riflettori da studio fotografico
Un riflettore può essere spesso usato al posto di una luce di riempimento. I riflettori ripiegabili di colore bianco o argento sono sicuramente i più utili, ma in alcuni casi può fare comodo anche avere un riflettore color oro o nero. Cominciamo con il dire che più è grande, meglio è. I più comuni sono quelli da 110cm (come il Mantona, un riflettore 5 in 1) con superficie intercambiabile: una soluzione pratica ed economica, oltre che poco ingombrante. Normalmente una soluzione di buona qualità non supera i 30/35 euro di prezzo. Oltre al modello tradizionale rotondo esistono anche soluzioni rettangolari, come il Phot-R, che con una superficie di 100×150 offre una copertura davvero notevole.
Occhio a dotarvi anche dei supporti per gli stativi: anche se potete usare le pinze di cui abbiamo parlato prima, acquistate un prodotto ad hoc (come questa pinza per riflettori) è sicuramente la soluzione più professionale possibile. Ne servono due: una per la parte alta, una per quella bassa.
Per quanto riguarda il posizionamento dei riflettori, valgono esattamente le stesse cose dette per le luci. La differenza è che il riflettore non emette luce ma riflette quella di un’altra luce posizionata più o meno di fronte. Ciò significa che se volete impiegare una sola luce stroboscopica ed un riflettore, dovrete sparare più potenza per bilanciare la mancanza della seconda. Un riflettore non riuscirà mai ad essere pari ad una luce ma è sufficiente per situazioni in cui dovere risparmiare sugli ingombri, come un servizio fotografico in esterno. In più i riflettori possono sempre essere posizionati in aggiunta alle luci, per cancellare delle ulteriori ombre (ad esempio potreste posizionarli sulla testa del soggetto, magari attaccati al soffitto).