A molte persone appena uscita dall’università capita di fare dei lavori di basso profilo per fare un minimo di esperienza, guadagnare qualcosa. Uno dei casi più classici è quello dei call center dove il numero dei laureati che lavora è altissimo. ora, Se ti stai proponendo come direttore di qualche cosa, questa esperienza non è proprio una bellissima cosa. Se è un’esperienza accaduta Immediatamente dopo la laurea e successivamente hai fatto altro, semplicemente cancellala dal curriculum.Ma cosa accade quando il problema è ben più grande del primo lavoro di ripiego? Il numero di persone che ha interrotto il corso di laurea, è stato licenziato e di conseguenza è rimasta ferma per qualche anno non è per nulla basso, anzi. In tutti quanti questi casi il curriculum presenta una lacuna che in qualche modo va cosmeticamente nascosta. Facciamo tre esempi per vedere come comportarsi nelle differenti situazioni.
Quest’articolo fa parte dello speciale Come scrivere un curriculum vincente: potete trovare la prima lezione di quest’articolo a questa pagina.
Prima di cominciare voglio sottolineare la parola cosmesi. Se sei un autista di autobus che è stato più volte fermato per guida in stato di ebbrezza, dimenticati di poter trovare un lavoro come autista, nessuna cosmesi può aiutarti.
Caso 1
Sei stato licenziato e non hai trovato un nuovo lavoro per 20 mesi. Questo è probabilmente uno dei problemi più comuni che chi cerca lavoro deve affrontare, il temuto gap. Anche se probabilmente ti è sembrato di essere l’unica persona su questa terra ad aver perso il lavoro, ti ricordo che non sei solo, soprattutto qui in Italia. E i reclutatori vedono centinaia, migliaia di curriculum con lacune temporali: non siete i soli.Tutto sta ad affrontare questo problema in modo strategico e devi essere pronto ad andare ai colloqui e parlare di quella periodo in totale sicurezza. Tornando ai 18 mesi, ecco un paio di modi per addolcire la pillola.In primo luogo, la cosa più veloce da fare è rimuovere i mesi dalla cronologia ed elencare solo i tuoi anni di lavoro. In questo modo, se sei stato licenziato a marzo 2019 e non sei tornato al lavoro fino a settembre 2020, puoi elencare i due lavori in sequenza con, appunto, solo l’anno di riferimento: questo non elimina totalmente il divario, ma lo fa sembrare più corto di un anno. Un’altra cosa che si può fare è andare all’attacco: ricorda che la tua migliore difesa è una buona offesa. Se sospetti che il revisore possa sollevare un sopracciglio su qualcosa, supponi che lo farà e cambia l’approccio al tuo CV. Oltre a rimuovere i mesi sul tuo curriculum, puoi cambiare la descrizione del lavoro dal quale sei stato licenziato con qualcosa del genere: dopo il fallimento della società XYZ, ha accettato l’opportunità di gestire i le vendite di ZYX, leader nel settore dei mobili. Questo tipo di messaggio spiega rapidamente e succintamente perché eri senza lavoro e implica anche che non ti imbarazza parlarne.Se lavoravi per una ditta molto nota evita il fallimento ma nulla ti vieta di parlare di ri-focalizzazione e conseguente chiusura di un intero settore di business…succede di continuo). Puoi scrivere qualcosa del genere: posizione eliminata inaspettatamente in seguito alla flessione del mercato e al riallineamento organizzativo. Una cosa è certa: se sei stato licenziato per problemi di performance, non devi necessariamente scriverei i dettagli di cosa è accaduto, ma restare il più generici possibile (come appunto l’esempio di sopra).
Caso 2
Sei stato un genitore a casa negli ultimi cinque anni. Questo è un altro problema molto comune nel curriculum, soprattutto nel caso di sesso femminile. Cosa fai con il curriculum se non hai una storia lavorativa ufficiale dopo, diciamo, il 2015? Molte persone sarebbero inclini a fare un curriculum funzionale, ovvero un CV che delinea le competenze e le capacità (nella sezione riassuntiva) senza legare queste capacità a qualsiasi lavoro o data specifica. Peccato che fare in questo modo sarebbe un errore enorme, e per un paio di ragioni. In primis, il software di tracciamento dei candidati potrebbe avere difficoltà a leggere e analizzare correttamente il tuo curriculum se non usi l’ordine cronologico inverso (o senza specificare lavori precedenti) e questo può significare non arrivare mai ai revisori umani. In secundis, i reclutatori, quando vedono un curriculum funzionale sospettano che la persona in questione stia nascondendo qualcosa.In pratica, per cercare di nascondere la tua lacuna, finisci per focalizzare l’attenzione su di essa, che è l’esatto opposto del risultato che speri di ottenere. Se sei stato senza lavoro negli ultimi anni perché hai preferito fare il genitore a casa o per qualsiasi altra ragione, attieniti alla strategia che descriveremo nel prosieguo.La maggior parte di tutti voi ha una serie di attività che ha fatto durante il suo tempo lontano dal lavoro che potrebbe essere classificato come un lavoro. Non sto parlando di piegare il bucato o aiutare con i compiti di matematica o portare i figli in piscina ovviamente: ma sicuramente moltissimi di voi avranno fatto dei progetti di volontariato alla scuola del figlio, all’associazione sportiva a cui è legato, alla palestra frequentata. Se rientri in questa categoria di persone, ricorda di elencarlli nel tuo CV: non importa se non era una posizione pagata o se ci hai lavorato solo per cinque ore alla settimana. Se è un’impresa degna di nota o un lavoro che può aiutare un revisore a vedere alcuni dei tuoi talenti, aggiungilo alla tua storia lavorativa. Un altro esempio è dato da molte mamme che, nel tempo libero, creano qualcosa come gioielli o lavori all’unicinetto o a maglia, cercando poi di venderli su portali quali Facebook, eBay, Subito.it o anche tramite passaparola: se sei una di queste persone allora hai gestito un’attività (per quanto piccola), hai gestito il “servizio clienti”, lo sviluppo del business, del marketing. Certo, stiamo parlando di un’attività microscopica quanto vuoi, ma se ti ha permesso anche solo di vendere un oggetto allora è decisamente degna di nota. Per inciso, se sei stato un genitore a casa per un certo periodo di tempo e hai il dubbio che alcune delle tue abilità tecniche (specie in campo informatico) possano essere superate, considera l possibilità di iscriverti a dei corsi online pertinenti. Questi corsi ti aiuteranno ad affinare le tue abilità. E ancora meglio, nel momento in cui ti iscrivi a uno di questi corsi, puoi metterlo sul tuo curriculum nella sezione istruzione. Questo mostrerà al revisore il tuo impegno a mantenerti aggiornato , nonché la tua voglia di espandere le tue conoscenze.
Caso 3
Suppponiamo che nell’ultimo anno e mezzo hai cambiato spesso lavoro. Magari hai accettato un lavoro che non era affatto come era stato presentato durante il colloquio, e così ti sei licenziato. O forse non ti sei reso conto che l’azienda stava per andare in crisi finanziaria e sei mesi dopo il tuo arrivo ha dichiarato bancarotta. O ancora, un mese dopo essere stato assunto, qualcuno ti ha contattato con un’opportunità troppo bella per essere rifiutata e l’hai colta al volo solo per scoprire che era, in effetti, troppo bella per essere vera. Il problema è che quando si rimbalza da un lavoro all’altro in un periodo di tempo relativamente breve, il curriculum inizia a “scottare” e i potenziali datori di lavoro si chiedono cosa ci sia dietro. Per mitigare il problema, per prima cosa, puoi considerare la strategia di cui abbiamo parlato, ovvero quella di lasciar perdere i mesi e riportare solo gli anni in cui hai svolto i vari lavori.Puoi anche in questo modo omettere dei lavori molto corti o quelli che non sono vitali per la candidatura che hai in mente. Supponiamo che hai avuto un lavoro come manager del servizio clienti e che hai cominciato nel 2017. Dopo sei mesi, l’azienda è stata soggetta ad una forte riorganizzazione e il tuo lavoro è stato eliminato. Non sei riuscito a trovare subito un altro ruolo di responsabile del servizio clienti e per guadagnare qualcosa hai accettato un lavoro meno pagato come operatore del servizio clienti nel a metà dell’anno successivo, supponiamo nel Giugno del 2018. Mentre l’estate stava volgendo al termine, hai visto un annuncio per un lavoro da manager del servizio clienti che ti avrebbe finalmente reso possibile tornare a fare il tuo lavoro ideale. Hai fatto domanda e un mese dopo hai ottenuto il posto.Ed ecco riassunto per punti la tua evoluzione lavorativa
- Da Ottobre 2017 a Aprile 2018 eri responsabile del servizo clienti nella ditta ABC
- Da Luglio 2018 a Settembre 2018 eri operatore del servizio clienti nella ditta DEF
- Da Settembre 2018 ad oggi responsabile del servizio cliente nella ditta GHI
Non va benissimo: io ometterei la seconda posizione presso la ditta DEF e passerei a elencare gli anni solo:
- 2017-2018: responsabile del servizo clienti nella ditta ABC
- 2018-oggi: responsabile del servizio cliente nella ditta GHI
In questo modo non stai dicendo cose false ma stai semplicemente eliminando dal CV l’attività che non ti serve per qualificarti per quel lavoro che hai in mente. Ovviamente ci sono casi in cui non è così semplice fare cosmesi su rapide transizioni. Nei casi in cui senti che è necessario lasciare tutti i lavori che hai fatto sul curriculum, ricordati quanto abbiamo già detto, ovvero che la miglior difesa è una buona offesa: spiega brevemente e succintamente il perché della transizione (ditta fallita, forte ristrutturazione, ecc), in modo tale da evitare che il revisore si ponga troppe domande.