Questa è la sezione più lunga e intimidatoria, nonché la più complicata da scrivere, del nostro curriculum vitae. Non devi in ogni caso aver paura: tutto è fattibile. La sezione della tua storia lavorativa deve essere scritta in ordine cronologico inverso, cioè le cose più recenti e quelle più vecchie per ultime. Questo è particolarmente importante se hai intenzione di fare domanda di lavoro tramite applicazione online, perché quel fastidioso sistema di tracciamento dei candidati potrebbe non capire che stai usando un formato differente.
Quest’articolo fa parte dello speciale Come scrivere un curriculum vincente: potete trovare la prima lezione di quest’articolo a questa pagina.
È anche importante perché i reclutatori tendono a interessarsi maggiormente a quello che hai fatto ultimamente, e non a quello che facevi 14 anni fa. Quindi in questa sezione, hai l’opportunità di mostrare tutto ciò che di specifico hai realizzato, le cose di cui sei orgogliosi, e le cose che sospetti siano fondamentali per il tuo prossimo lavoro (quello a cui stai rispondendo). Proprio come con le sezioni precedenti, devi costruire la tua storia lavorativa con una solida idea in testa del tipo o dei tipi di ruoli che vuoi perseguire, in modo da poter scegliere cosa evidenziare in base ai tuoi obiettivi (in termini di risposta a richieste di lavoro). Attenzione: questa sezione non è la tua autobiografia. Non è una lista di ogni piccola cosa che fai o che hai fatto in ogni lavoro. E’ certamente importante che il tuo pubblico si faccia un’idea della natura generale di ogni ruolo che hai coperto e di ciò di cui sei stato responsabile, ma devi andare oltre e rendere questa sezione un vero documento di marketing che influenzerà il reclutatore o il decisore nel chiamarvi per un colloquio. Facciamo un esempio pratico. Ecco delle frasi che di sicuro non sono marketing per te stesso: piuttosto che dire: “responsabile della documentazione dei processi e della risoluzione dei problemi del software“, o “supervisione della strategia dei contenuti del social media marketing“, o ancora “gestione di un territorio di vendita poco performante“. tutte queste frasi stanno descrivendo In effetti ciò che hai fatto come lavoro negli ultimi tempi ma in alcuni casi o sono negative oppure del tutto anonime. ciò che manca inoltre è la domanda che i revisori si faranno leggendo quelle frasi: “e quindi?”. devi fare in modo che qualunque dichiarazione inserita nel curriculum vada a spiegare il perché stai condividendo quel particolare dettaglio o quale sia stato il risultato finale. Non devi limitarti ai tuoi doveri e alle responsabilità.Per iniziare per ogni lavoro presente o passato, devi cominciare scrivendo il nome del datore di lavoro, il luogo, gli anni o i mesi in cui hai lavorato lì. Puoi aggiungere anche un un piccolo trafiletto sotto il nome della società che descrive molto brevemente l’organizzazione. Questo può essere particolarmente utile se hai lavorato per aziende che non sono molto conosciute, o se non è ovvio cosa fanno Quindi aggiungi il tuo titolo di lavoro. Se, tra l’altro, hai qualche titolo insolito che potrebbe non essere facilmente riconosciuto dal software di selezione o dal revisore umano, cambia quel titolo in qualcosa che sia più universalmente riconosciuto, (purché sia ancora attinente al tuo lavoro). Per esempio, se sei un Social Media Strategist di mestiere, ma l’azienda per cui lavori chiama il tuo lavoro “Community Collector”, evita di utilizzare Community collector sul curriculum in quanto nessuno capirebbe che cosa fai nella realtà. Usa al contrario il titolo di social media strategist.Una volta creata l’intestazione, è ora di andare a scrivere qualcosa di dettagliato circa l’infestazione stessa. Dobbiamo qui sviluppare una breve dichiarazione che descriva la natura generale del tuo ruolo e ciò per cui hai lavorato e sei stato incaricato di fare, come ad esempio: “Reclutato per trasformare un mercato geografico in difficoltà per questo distributore globale di elettronica” oppure “Supervisione delle vendite e dello sviluppo del business per tutto il Sud Italia, con responsabilità specifiche sulla generazione di lead, la gestione degli account, la negoziazione dei contratti e l’espansione del mercato”. Ma non finisce qui 2 punti sotto questa sorta di introduzione dovresti creare una sottosezione chiamata qualcosa come Obiettivi Raggiunti (Key accomplishments) e Punti chiave (highlights), nella quale andare a inserire da due a quattro punti dove evidenzi le cose di cui sei più orgoglioso e/o che credi saranno più importanti da condividere con quel revisore. Ecco alcuni esempi in caso siate un venditore: “Invertito un trend negativo delle vendite durato tre anni, con una crescita delle entrate del 39% nel primo anno” oppure “Ripristinato un rapporto teso con un cliente critico che ha portato all’apertura di 12 nuovi ordini“, o ancora “Ho generato 500.000 euro di nuove entrate nei primi sei mesi identificando al contempo opportunità di upselling per clienti esistenti“. E ancora: “Ho negoziato una vantaggiosa partnership di distribuzione con un grande produttore regionale di elettronica di consumo, un rapporto che sta portando a 10 milioni di euro di entrate annuali”. È importante che usiate questa sottosezione per richiamare i punti salienti specifici e quantificabili, se possibile, che dimostrano le vostre prestazioni e capacità. La sottosezione ha anche uno scopo secondario: rende molto facile per la persona che legge il curriculum vedere rapidamente le cose più importanti che hai fatto in ogni singolo lavoro. E ripeto nuovamente che, in questa sezione, devi evidenziare le informazioni più rilevanti per l’offerta di lavoro alla quale stai rispondendo e non quelle che ti sono più simpatiche.Detto questo, se il venditore che abbiamo appena delineato stesse cercando di passare ad un lavoro che coinvolge un miglioramento del processo aziendale, allora dobbiamo assolutamente dedicare almeno un punto dell’elenco a qualcosa che ha realizzato specificamente relativo al miglioramento dei processi, perché questo è ciò che interessa al revisore umano. Questo è un punto fondamentale se hai il sentore che la tua attività pregressa non sia perfettamente in linea con ciò che l’azienda sta cercando. Direi che la maggior parte dei lavori, a meno che non siano stati molto tempo fa o che tu li abbia fatti solo per un breve periodo di tempo, valgono una menzione: sono sicuro che hai fatto o imparato cose durante quella particolare esperienza che ti avvantaggeranno direttamente in quello che dovresti andare a fare. Pensa a quali sono queste cose e menzionale direttamente nella sezione dei Punti Chiave. E passiamo al classico esempio: supponiamo che tu sia un manager di marketing per una grande azienda operante nel Nord Est, e poi ti sei trasferito a Milano per motivi familiari. Così hai fatto i bagagli, ti sei trasferito con tutta la famiglia e ti sei sistemato nella tua nuova casa. Il problema è che non sei ancora riuscito a trovare un lavoro come marketing Manager. Per questo motivo hai accettato un lavoretto part time come istruttore di yoga nella vicina palestra, tanto per tenerti occupato e fare qualche soldo.. Una volta che il proprietario della palestra ha avuto modo di conoscerti e si è reso conto che eri un esperto di marketing, ti ha chiesto di curare l’aspetto social e la newsletter della palestra stessa. Inoltre, nel tempo libero, hai cominciato a modellare una strategia generale di marketing utile ad incrementare il numero di clienti della palestra stessa. stessa.La domanda è: lo metto sul mio curriculum? Ai tuoi occhi probabilmente sembra un gigantesco passo indietro rispetto a quel grande lavoro che avevi prima, ma se non lo metti avresti sul curriculum un buco temporale tra L’ultimo lavoro e oggi. Ma se decidi di metterlo all’interno del curriculum, come fai a farlo sembrare almeno un pochino impressionante? la risposta alla prima domanda è ovviamente SI, va decisamente messo all’interno del curriculum. E lo inserisci non solo perché è preferibile non lasciare un lasso temporale vuoto, ma perché stai facendo qualcosa che è direttamente rilevante in nel lavoro che stai cercando (potresti inoltre voler chiarire in modo succinto che questo è un lavoro temporaneo che hai scelto di fare a causa del tuo trasferimento). Per quanto riguarda il come renderlo interessante, passiamo nuovamente ad un esempio pratico. In prima istanza delineiamo la natura generale del lavoro che stai facendo con una frase del genere “A seguito di un trasferimento della famiglia a Milano, ho accettato un ruolo part-time nell’ambito wellness, in una realtà in rapida crescita”. Una frase del genere rende totalmente comprensibile il motivo per cui un bravomarketing manager con anni di esperienza nel padovano stia ora facendo un lavoro part-time: hai cominciato a fare un lavoro temporaneo per permetterti di stabilirsi nella nuova città. Ed inoltre, elencando nei punti successivi le attività che hai svolto in ambito marketing per quella palestra, stai Comunque dicendo alla revisore del tuo curriculum che l’attività che hai svolto non è del tutto scollegata da ciò che normalmente sai fare e fai.creata la prima sezione nella storia lavorativa, è arrivato il momento di creare una sezione per ogni lavoro che hai fatto da quando hai cominciato a lavorare. Ed è qui che la maggior parte delle persone commette un errore: è davvero necessario elencare tutte ma proprio tutte le attività che hai svolto nella tua vita? in questo caso la risposta è NO.In genere, i reclutatori vogliono vedere al massimo gli ultimi 10-15 anni. Se si comincia ad andare troppo indietro, si rischia di sembrare troppo anziani. E per quanto non vogliamo ammetterlo, la discriminazione per età esiste. La nostra cultura, che ci piaccia o no, dà un forte valore alla giovinezza e alla vitalità. Certamente i datori di lavoro apprezzano anche la maturità e l’esperienza, ma solo se sono accompagnate da …giovinezza e vitalità!Apparire troppo anziani agli occhi della revisore può far pensare alla revisore stesso che ho si è a fine carriera ( e quindi mancano gli stimoli) oppure si è privi delle competenze tecnologiche attuali ( e quindi non perfetto per la posizione).E non credete a tutti quanti quelli che vi diranno che l’età non è un problema: è una colossale balla. Tutte le aziende tendono di continuo a svecchiare il più possibile la propria forza lavoro. Quindi, se hai più di 15 anni di esperienza, crea una strategia tale da rendere molto difficile capire quanti anni hai. Tieni però a mente che, per quanto sia tuo diritto non comunicare l’età anagrafica in fase di colloquio iniziale, potrebbe essere non visto di buon occhio dalla revisore stesso. Nuovamente ricorda che hai a che fare con una persona umana e con tutte le paturnie che ne conseguono. Ovviamente creata la regola esistono tutta una pletora di eccezioni. Se, per esempio, 15 anni fa eri un manager di call center e poi sei passato a insegnare in una scuola privata ma ora vuoi di nuovo un lavoro come manager di call center, allora devi assolutamente elencare quell’esperienza nel curriculum in modo che il revisore capisca che hai già il background necessario a coprire quella posizione. A questo punto avete capito come compilare la sezione delle esperienze professionali. Il successivo punto del vostro curriculum è quello relativo all’istruzione e alle certificazioni.
La mia passione nasce dall’ amore per la Fotografia Digitale, specializzato in diversi settori della fotografia professionale, mettendo a disposizione la mia competenza, esperienza lavorativa e background tecnico nel campo delle cerimonie, offrendo un servizio ricercato, accurato e dinamico. Il mio obiettivo e quello di unire la professionalita acquisita nel campo della fotografia d’autore, del reportage e nella fotografia pubblici 2823 taria alla passione di raccontare le emozioni e la storia di un giorno irripetibile. Un reportage di matrimonio ricercato e spontaneo per descrivere la gioia, la commozione, l’amicizia e soprattutto l’amore, di quel giorno..