Mai come in astrofotografia la differenza tra analogico e digitale è enorme, soprattutto se si considerano gli ultimi apparecchi usciti in commercio: l’avvento del digitale è stato, per gli astro-fotografi, una vera e propria manna dal cielo in quanto hanno potuto migliorare sensibilmente le proprie immagini. Ma quali sono le principali differenze, ovvero qual è il confronto Analogico vs Digitale nella fotografia astronomica?
Uno dei vantaggi principali delle reflex è la maggiore risoluzione del sensore fotografico rispetto alla pellicola. Questo si traduce, banalmente, in una risoluzione maggiore degli oggetti fotografati: le stelle, le nebulose o i pianeti risultano molto più delineati e ricchi di particolari in un’immagine digitale piuttosto che in una analogica.
Quando si realizzano immagini di nebulose (e quindi soggetti che riempiono molto più la scena rispetto alle stelle), la differenza tra reflex ed analogiche raggiunge l’apice: lo sfondo delle immagini realizzate con una reflex sono molto più definite rispetto all’analogico a causa del maggior rapporto segnale rumore, rapporto direttamente influenzato dalla maggiore sensibilità e efficienza dei sensori digitali.
Proprio la maggiore sensibilità o meglio il migliore rapporto segnale/rumore permette al sensore della reflex digitale di catturare oggetti molto più piccoli di quelli catturabili con una macchina fotografica analogica: questo è dovuto non solo alla risoluzione superiore del sensore ma anche alla possibilità di fare foto più brevi (in termini di esposizione), cosa che limita i problemi di mosso dovuti al movimento del nostro pianeta. In aggiunta, il sensore fotografico è affetto da rumore termico facilmente mascherabile (ma soprattutto molto ridotto), mentre la pellicola analogica è affetta fa problemi di diffusione omogenea degli strati dell’emulsione, cosa molto evidente in questo tipo di fotografia.
Analogico vs Digitale nella fotografia astronomica: Usabilità delle immagini
Poiché le immagini delle reflex digitali sono…digitali, queste possono essere esaminate immediatamente. Problemi come messa a fuoco o inseguimento delle stelle possono essere evidenziati istantaneamente (e corretti di conseguenza), senza dover aspettare lo sviluppo della pellicola, fase necessariamente separata da quella di acquisizione.
Le fotocamere reflex digitali non soffrono di problemi come il “film creep”, dove le stelle finiscono fuori fuoco o si trasformano in chiazze: un problema legato all’assorbimento dell’umidità da parte dell’emulsione della pellicola. Umidità che inficia anche la sensibilità che viene notevolmente ridotta quando i livelli di umidità sono molto alti (alcuni astro-fotografi immettono azoto nella fotocamera durante la fase di scatto per evitare questi problemi, una soluzione né a buon mercato né facile da realizzare).
Il digitale, però, ha anche degli svantaggi rispetto all’analogico, anche se sono svantaggi legati soprattutto all’evoluzione tecnologica dei sensori stessi. L’incremento della sensibilità e della risoluzione rende la fotocamera molto più sensibile rispetto a problemi di tracking delle stelle o a problemi relativi alla realizzazione della lente in uso (aberrazioni ottiche).