Il mirino ottico è una delle caratteristiche principali delle reflex. Come spiegato in altri articoli, il mirino ottico permette di visualizzare la stessa scena catturata dal sensore al momento dello scatto, ovvero permette la visualizzazione della scena attraverso l’obiettivo. Per permettere ciò, la macchina fotografica reflex è dotata di due oggetti: lo specchio ed il pentaprisma.
Rimanendo comunque nell’ambito del mirino ottico, possiamo facilmente dire che è composto di seguenti elementi principali:
L’oculare. Avete presente la parte esterna del mirino, quello dove appoggiate il vostro occhio? Se guardate con attenzione e magari infilate un dito dentro, troverete un vetro. Quel vetro è l’oculare, la parte del mirino dove vengono effettuate le correzioni di sorta, come ad esempio la correzione delle diottrie.
Il pupillare, invece, o anche piano focale, è il punto di massima distanza dall’oculare alla quale possiamo vedere l’immagine nella sua interezza. Allontanando la reflex dal nostro occhio (fateci caso) sarà sempre possibile vedere una parte dell’immagine ma questa sarà tanto più piccola quanto più ci allontaniamo dall’oculare del mirino. Normalmente il pupillare non è concentrato in un solo punto ma è abbastanza esteso (parliamo ovviamente di centimetri!) in quanto le case produttrici tengono conto dei due tipi di utilizzatori: coloro che portano e non portano gli occhiali. E’ pacifico che la seconda categoria di persone sarà molto più vicina all’oculare della prima.
Correzione diottrica. Le Reflex dispongono di un sistema che permette la regolazione delle diottrie, operazione che avviene tramite la rotellina di correzione diottrica (posizionata sulla parte esterna del mirino) e controllabile tramite l’indicatore di messa a fuoco presente all’interno del mirino stesso (ci sono degli indicatoridi messa a fuoco): quando gli indicatori sono nitidi, la messa a fuoco è corretta. Ovviamente, la messa a fuoco è un parametro soggettivo in quanto è direttamente legata all’occhio che guarda nel mirino. Se si è presbiti (quindi si ha difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti vicini), bisognerà regolare la messa fuoco girando la rotella verso il “+”. Al contrario, se si è miopi, bisognerà regolare girando la rotella verso il “-“. La regolazione possibile è normalmente compresa tra -2 e +1 ed è sufficiente per correggere la maggior parte dei problemi di vista, ma in alcuni casi è necessario introdurre un elemento esterno, una lente di correzione diottrica, per compensare. In tal caso, vi conviene fare un salto da un rivenditore e chiedere aiuto per l’individuazione della soluzione giusta per il vostro problema.
La copertura del mirino ottico
La copertura del mirino è un argomento particolarmente interessante in quanto, al contrario di quanto si possa pensare, difficilmente viene offerta la copertura del 100% della scena. La copertura parziale del mirino ottico è qualcosa che deriva dalle reflex analogiche: quando venivano sviluppati i negativi, i laboratori fotografici tendevano a ingrandire le fotografie eliminando un poco del bordo della stessa. Va da se che, se il laboratorio fotografico effettua un “crop”, avere un mirino ottico che copre più di quanto vedremmo nell’immagine stampata è uno spreco inutile. Con l’avvento delle fotocamere digitali, la copertura del mirino ottico è divenuta però un problema, in quanto il sensore cattura tutto ciò che viene visto tramite l’obiettivo e quindi il crop effettuato da un mirino che non copre il 100% è di fatto un impedimento (fotografiamo più di quanto vediamo).
Per questo motivo, nelle ultime fotocamere, i mirini tendono ad avere una copertura sempre più ampia, spesso anche al 100% (a scapito ovviamente di dimensioni e prezzi delle stesse reflex).
L’ingrandimento del mirino ottico
Con ingrandimento del mirino ottico si fa riferimento a quanto grande appare l’immagine nel mirino stesso, in senso assoluto. In pratica, per ogni mirino ottico, esiste un numero decimale che è normalmente inferiore a 1.1X. Questo numero decimale, come si può intendere, indica la dimensione, rispetto quella reale osservata ad occhio nudo (1X) del soggetto che si osserva. Poichè l’ingrandimento varia con la focale che si utilizza e la distanza di messa a fuoco, l’ingrandimento si misura con un obiettivo da 50 mm focheggiato all’infinito.
Per fare un esempio, un mirino con ingrandimento pari a 0.5X, quando si una un 50mm focheggiato all’nfinito, permette di osservare un oggetto al 50% della dimensione osservata ad occhio nudo (quindi molto più piccola).
Perché l’ingrandimento del mirino non è quasi mai pari a 1X? Il motivo è da ricercarsi nuovamente nella dimensione del mirino stesso: un mirino a basso ingrandimento è decisamente più piccolo di un mirino il cui ingrandimento è pari a 1X. Ed un mirino più grande, oltre a richiedere un corpo macchina più ingombrante, è anche più costoso.
Inutile dire che un mirino è tanto più utile quanto più grande è il suo ingrandimento. Purtroppo molto spesso non troverete sulle macchine fotografiche (incluse le reflex) specificato in maniera diretta il fattore di ingrandimento. Inoltre, nel caso di un sensore APS, dovete sempre dividere il valore di ingrandimento per il fattore di crop, ovvero 1.6 per le Canon e 1.5 per le Nikon.
Facciamo un paio di esempi:
- Nikon D5000: copertura del mirino pari al 95% della scena e ingradimento 0.52X
- Nikon D700: copertura del mirino pari al 95% della scena ed ingrandimento 0.72X
- Nikon D800: copertura del mirino pari al 100% della scena ed ingrandimento 0.70x
come si vede qui sopra, il mirino di una APS come la D5000 è decisamente piccola, troppo per essere realmente usato per andare oltre il “puntamento” (comporre una foto è abbastanza complesso). Va inoltre notato come anche la top di gamma Nikon, la D800, non offre un mirino molto più ampio, fermandosi a un ingrandimento del 70%.
Come scegliere il giusto mirino ottico
Ovviamente la scelta del mirino non è così facile, considerando che è solo una parte della macchina fotografica. in ogni caso, ci sono alcuni punti fissi che dovreste tenere a mente ogni volta che vi troviate nella condizione di acquistare un apparecchio fotografico, ed in particolare:
- Cercate una macchina fotografica con almeno un mirino con copertura del 95%.
- Non accettate un ingrandimento inferiore a 0.8 X a meno che la copertura non sia superiore al 95%. Non accettate mai meno di 0,7 X in ogni caso
- Cercate di capire quale sia l‘estrazione pupillare, in millimetri. Se è meno di 15mm, lasciate perdere.
- Cercate di capire se la messa a fuoco è facilmente individuabile, quando si lavora in manuale, tramite mirino ottico. Con un mirino come quello della D5000, è molto complicato riuscirci
- Cercate mirini con luminosità e contrasto elevato ma soprattutto confortevoli per gli occhi.
- Fate dei confronti con altre fotocamere, di differente produzione, possibilmente. E cercate di valutare se il mirino a cui siete interessati è realmente buono. Riuscite per esempio a vedere l’intera scena? e la luminosità? il contrasto? la messa a fuoco?