Come analizzare le foto?
Osservare le foto altrui è il miglior modo per imparare e per migliorare se stessi. Anche imitare le foto più belle, tentare di ricreare quell’atmosfera, quell’attimo che ha reso la foto della nostra “musa temporanea” così speciale è fondamentale per chi ha voglia di migliorare se stesso e cercare di portare i propri scatti ad un livello superiore.
E non mi sto riferendo solo ai grandi nomi della fotografia: analizzare gli scatti di fotografi “in erba” può essere anche più istruttivo e appagante rispetto l’analisi delle foto di un maestro quale Adams, per esempio. E questo perché ogni fotografo tenta sempre di mettere qualcosa nei propri scatti, qualcosa che dobbiamo imparare a cogliere. E capire. E assimilare, metabolizzare. E ricreare.
Ma cosa bisogna cercare in una fotografia? Di sicuro l’aspetto tecnico, che però da solo non serve a nulla: una fotografia tecnicamente perfetta non è detto che sia bella, anzi…probabilmente è una fotografia noiosa. Ed al contrario, una fotografia tecnicamente errata (ed anche parecchio) può essere una delle foto più belle di tutti i tempi: che ne dite per esempio del bacio di Doisneau? Niente regola dei terzi, tantissimo mosso, qualcosa in primo piano in basso a sinistra, l’edificio alle spalle “storto”. Eppure ciò che riesce a comunicare è tantissimo, a livello emotivo. Una foto catturata “per strada”, un momento rubato: uno scatto fortunato insomma? NO, in quanto questa foto è preparata: la coppia immortalata nella foto (Françoise Bornet e Jacques Carteaud) erano in posa, su indicazioni dello stesso Doisneau. Ecco come un bravo fotografo riesce a comunicare qualcosa, come un maestro della fotografia riesce ad aggiungere ad uno scatto qualcosa che nella realtà non esiste.
Tornando agli aspetti tecnici, bisogna andare a vedere prima di tutto i dati EXIF per capire quali sono le impostazioni impiegate dal fotografo: tempo di esposizione, ISO, flash, lunghezza focale, macchina fotografica ed apertura sono alcune delle informazioni reperibili.
Conoscendo questi parametri diventa più facile analizzare la fotografia. Ad esempio un tempo di posa lungo può aver generato del mosso nello scatto: si tratta di un errore o di un micromosso voluto? Ed il contrasto? E l’esposizione? Ci sono delle zone bruciate, sovraesposte o sottoesposte o è perfetta? Per l’esposizione e l’individuazione di eventuali zone “bruciate” potete fare riferimento all’istogramma: qualche minuto per accedervi ma sicuramente un ottimo strumento per valutare esposizione e la latitudine di posa della fotografia. Una volta individuati eventuali “errori” cercate di capire il perché il fotografo li ha permessi: si tratta di un reale errore oppure quelle zone sono state effettivamente volute? E per quale motivo secondo voi? Ricordate che se la foto analizzata è presente su quale repository online (quel flickr) potete fare la domanda direttamente al fotografo: non siate timidi).
Luce e profondità di campo sono altri due parametri fondamentali da osservare: da dove entra la luce? Quante fonti di illuminazione sono state usate? Qual’è lo schema delle luci? La lunghezza focale utilizzata ha generato dello sfocato in alcune zone? Quanto è elevata la quantità di sfocato? Ci sono zone che non sarebbero dovute essere sfocate? Come avremmo corretto l’errore?
Un secondo aspetto da considerare nel valutare una fotografia è la composizione.
Prima di tutto, la regola dei terzi: è stata rispettata? Molto spesso questa regola viene infranta per una precisa volontà del fotografo: uscire dagli schemi è infatti importante per attirare l’attenzione dell’osservatore. Oltre alla regola dei terzi, potreste passare un po’ di tempo alla ricerca dell’applicazione della regola aurea, anche se viene usata sempre meno spesso ed è anche complessa da “disegnare” a mente! Un secondo parametro è quello delle linee: che siano linee verticali, linee orizzontali, linee curve o figure geometriche, il loro posizionamento nell’immagine è strategico in quanto sono in grado di guidare l’occhio umano verso una particolare parte dello scatto. Luci ed ombre sono altri due parametri anche da non dimenticare: si tratta di un caso è quella particolare ombra è stata voluta dal fotografo? e perché proprio in quel punto? Come ha fatto a realizzarla? Attenzione anche agli accostamenti cromatici, ala presenza di elementi ripetuti, motivi o cornici: se sono presenti in un’immagine probabilmente sono stati inseriti per un ben preciso motivo. Cercate di capirlo, cercate di immaginare come sarebbe stata la foto se aveste mosso la prospettiva del fotografo di qualche grado: nella foto “Alla Bresson” di cui sopra, il fotografo ha fatto in modo che la linea delle montagne nascesse nell’angolo in basso a sinistra, ma come sarebbe la foto se, invece, quella linea fosse partita più in alto? Non meno importante infine lo sfondo e gli oggetti presenti nella fotografia: l’equilibrio della foto dovrebbe essere infatti sempre garantito o, al contrario, un forte squilibrio. Il numero di oggetti fotografato è esagerato? Sono al contrario troppo pochi? E se l’albero fosse stato un po’ più a destra o a sinistra? Ribadisco: fatevi tante domande e se potete fatele al fotografo senza paura.
Passiamo quindi ad analizzare il soggetto della fotografia: buona parte delle fotografie ne ha uno, riuscite a capire perché il fotografo ha scelto proprio quel soggetto? E’ riuscito a valorizzarlo e a staccarlo dalla scena oppure risulta complicato definirne uno in particolare?
Finite le analisi tecniche della foto, arriva la parte più complicata, ovvero quella emozionale. Una fotografia genera delle sensazioni nell’osservatore. Sensazioni che sono legate alla propria formazione, credo e sensibilità, ovvero variano e pesantemente da persona a persona. Ne avevo parlato nello speciale sul nudo: una foto artistica può essere definita pornografica da taluni soggetti e viceversa. L’analisi emotiva della foto è quindi qualcosa di soggettivo e l’ideale sarebbe confrontarsi con altre persone o con il fotografo. Cosa ti dice quella foto? Che sensazioni ti genera? Cosa provi quando la guardi? Ad occhi chiusi, qual’è il particolare che ti torna immediatamente in mente? Ricordatevi sempre che una sensazione vale più di mille linee. Come nell’esempio della prima foto dove la tecnica è decisamente in secondo luogo.
Guardate infine la foto nel suo insieme. E datene un giudizio complessivo. Chiedete magari di fare lo stesso ad altre persone, specie se sono a digiuno di tecnica fotografica. Cercate insomma di capire cosa di una foto colpisce un osservatore generico. Ed una volta che tutte le informazioni sono state collezionate, provate a replicare il tutto, anche facendo o tentando di fare una fotografia del tutto identica. In fin dei conti la miglior scuola è il campo e imitare i grandi (o le grandi foto) ci permette di far evolvere noi stessi.
analizzare le foto altrui è assolutamente un qualcosa da farsi sempre. Sbagliare e non rendersi conto di farlo è il peggior errore che un fotografo possa commettere. E solo analizzando e chiedendo si riesce a migliorare!