Tutti noi abbiamo cattive abitudini nella vita quotidiana. Ed essendo i fotografi delle normalissime persone, è pacifico aspettarsi che queste cattive abitudini si riflettano anche sulla fotografia, o meglio nel modo di fare fotografia. Se le cattive abitudini nella vita quotidiana possono essere principalmente “fastidiose”, nell’ambito della fotografia queste possono essere molto deleterie, rovinando uno scatto che, se ben effettuato, potrebbe essere perfetto. Esistono sei cattive abitudini che accomunano molti fotografi, anche di buona fama, abitudini che andrebbero corrette o, quantomeno, ridotte al minimo.
1. Alzarsi
Fare una fotografia in una data posizione, magari accovacciati ed alzarsi quando lo scatto non è ancora concluso. E’ un problema in cui si cade facilmente e diventa devastante quanto più lunga è la lunghezza focale che stiamo utilizzando e quanto più lungo è il tempo di scatto. Una volta finita la fotografia, restate immobili per almeno un altro secondo, in questo modo sarete sicuri di evitare di aggiungere del mosso. A proposito, se siete fotografi da smartphone, allungate il tempo di attesa, spesso e volentieri il suono “finto” dell’otturatore non corrisponde al suo vero funzionamento.
2. Check delle foto
Scattate una fotografia, quindi accedete al diplay per controllarla? Errore! Se questo metodo è buono per correggere dei macroerrori, vi impedisce di controllare la scena (cosa che dovreste fare di continuo). Non immaginate quante belle foto si perdono solo perché si ha il vizio spasmodico di osservare una per una tutte le foto fatte non appena le si sono scattate. Lasciate perdere e continuate a controllare la scena, avrete tempo in altri momenti di osservare i vostri lavori. Non siete sicuri del risultato? Scattatene una seconda, una terza…ma con gli occhi sempre a scrutare in giro.
3. Cambiare le impostazioni della macchina fotografica spostandola verso il basso
Chi non lo fa? E’ un errore simile al check delle foto, magari più corto ma sicuramente similare. Se dovete cambiare gli ISO, l’apertura o altri parametri, tenete la macchina fotografica dinanzi agli occhi o istintivamente la abbassate e abbassate lo sguardo su di essa per “manovrare”? Come nel caso del controllo delle foto, facendo così perdete il controllo della scena e quindi incorrerete nel rischio di perdere scatti interessanti.
Cercate di imparare a memoria come regolare le impostazioni mantenendo la fotocamera ad altezza occhio. E ‘necessario memorizzare dove sono i pulsanti, in che direzione muovere le rotelle, e soprattutto fate tanta pratica. Durante una sessione fotografica, non dovete perdere tempo nel cercare di ricordare come e dove sono le impostazioni, il risultato potrebbe essere ancora peggio dell’abbassare la macchina per controllare con i vostri occhi
4. Parlare da dietro la fotocamera
Se state organizzando una scena con delle persone e avete bisogno di rivolgervi a loro, ricordatevi di spostare la fotocamera da davanti al vostro viso. Occhi e bocca dovrebbero essere in vista pena una possibile incomprensione. Molti fotografi sono normalmente pronti, con il dito sul pulsante, a scattare l’immagine non appena tutto è a posto, ma vi assicuro che dirigere persone senza che queste possano guardarvi è particolarmente complicato, al limite del frustrante. Dovete sempre mettere a proprio agio il vostro soggetto fotografico, soprattutto se state facendo un servizio fotografico a pagamento.
5. L’orizzonte storto
Un’attenta composizione è un segno distintivo di una grande fotografia. In primo luogo, se si sta fotografando un orizzonte nella scena, ricordatevi di renderlo orizzontale alla stessa. L’occhio umano si aspetta orizzonti diritti, orizzontali e non diagonali, cosa che apporterebbe disarmonia ma soprattutto genererebbe disattenzione nell’osservatore. Usate la griglia della regola dei terzi per aiutarvi con questo problema. Stesso discorso se nella foto è presente un edificio: controllate che questo sia diritto e non obliquo, a meno che non stiate fotografando la torre di Pisa. Ricordatevi sempre di evitare nella foto (a meno che non sia voluto) tutto ciò che è anormale per la mente umana
6. Lo sistemo dopo
Questa abitudine si applica a qualsiasi cosa, dagli scatti con un’esposizione non corretta ad una composizione non proprio pulita, con degli oggetti che nulla c’entrano con la scena. “Tanto poi lo sistemo al computer”. Certo, questa è una possibilità specie se si scatta in RAW, ma perché crearsi da soli del lavoro (che richiede tempo, e tanto) se basterebbe perdere qualche secondo in più in fase di scatto? Un fotografo dovrebbe evitare al massimo l’uso del computer e concentrarsi principalmente sullo scatto. Eppure, con l’avvento dell’era digitale, sembra stia avvenendo esattamente il contrario.
Infine, qualunque siano le vostre cattive abitudini, ricordatevi che è facile prenderle e difficili cancellarle. Quindi fate sempre attenzione a come vi ponete dinanzi alla macchina fotografica ed ad una scena.