La fotografia subacquea presenta sfide uniche a causa delle proprietà dell’acqua e il suo effetto sulla luce. L’acqua assorbe la luce al contrario dell’aria. In più, buona parte della luce che colpisce la superficie viene riflessa, il che significa avere davvero una piccola quantità di luce sott’acqua decrescente con l’aumentare della profondità (sotto i 60 metri, il colore è prevalentemente blu, come mostrato nella figura).
Tutto ciò significa che, sott’acqua, il sole non fornirà normalmente la luce giusta per produrre immagini luminose, colorate e gradevoli come vorremmo.
Nella fotografia subacquea la luce è principalmente influenzata da tre fattori:
- profondità
- distanza del soggetto
- Meteo
Perdita di Luce
L’acqua è circa 800 volte più densa dell’aria e questa densità assorbe la luce – in fretta anche. Questo causa nelle nostre foto opacità, monotonia dei colori ma fa si anche che si perda in contrasto e in nitidezza delle immagini. Chi è alle prime esperienze avrà notato come tutte le foto tendono alla tonalità blu / grigio: come evitarlo? Si tratta di un problema ovviamente comune sia ai neofiti che ai professionisti e ci sono diversi approcci per reintrodurre colore e nitidezza.
Come si vede dal disegno ad inizio articolo, diverse lunghezze d’onda della luce vengono assorbite a diverse profondità: il rosso scompare quasi del tutto a circa 5 metri, l’arancione a 10 metri, il giallo a 20 metri, il verde a 30 metri e, infine, il blu a 60 metri. Sotto i 60 metri il colore predominante è il grigio, anche se ovviamente la quantità di luce sarà quasi nulla.
Uno degli approcci più comodi e veloci per reintrodurre colore e contrasto nelle fotografie subacquee è quello di utilizzare la luce artificiale (flash subacquei).
Fotografare in modalità Automatica
Se non si desidera giocare con l’esposizione manuale, la cosa più semplice è mettere la fotocamera in modalità automatica . Una scelta saggia se andate di fretta e se siete neofiti ma occhio al problema: in modalità automatica anche il bilanciamento del bianco viene gestito dalla macchina fotografica….bilanciamento del bianco che però è tarato per la classica atmosfera terrestre e non certo per gli “abissi” marini. Occhio all’inganno degli occhi: il nostro cervello, nel giro di pochi istanti, bilancia il bianco e permette ai nostri occhi di vedere i colori….la macchina fotografica NO a meno che non gli diciate di farlo (e come farlo).
Ciò significa che, anche nel caso in cui si voglia lavorare in modalità automatica, è fondamentale sapere come bilanciare il bianco ed è ancora più fondamentale farlo ad ogni immersione. E c’è di più: come ho scritto precedentemente, la luce perde lunghezze d’onda man mano che si scende: il bilanciamento del bianco andrebbe fatto quindi spesso, almeno ogni 4/5 metri di profondità in più o in meno. Vedremo più avanti come procedere, essendo questo, in fin dei conti, un argomento che esula dal “tutto automatico”.
In questa modalità la soluzione per essere “rapidi” è quella di usare il flash incorporato. La luce artificiale è il miglior modo per catturare i colori vivaci sott’acqua. Tuttavia, l’utilizzo del flash della fotocamera subacquea non è consigliabile in quanto la sua posizione vicino alla lente creerà riverberi, flares, scattering e via discorrendo (le particelle presenti nell’acqua riflettono…per cui rischiate di trovare una foto piena di puntini luminosi). Il flash incorporato è anche abbastanza debole se usato sott’acqua. Al meglio, sarà necessario acquistare un strobo esterno.Rimando all’articolo su come evitare lo “scattering” per maggiori informazioni in merito.
L’acquisto di un flash subacqueo è probabilmente l’investimento più urgente da farsi ed è anche quello che maggiormente inciderà sulla qualità delle vostre immagini sottomarine. Per quanto infatti all’inizio si potrebbe considerare questa come una spesa “ingombrante”, il consiglio è quella di affrontarla: va bene che tutte le fotocamere e le custodie impermeabili hanno un flash integrato e la possibilità di usarlo, ma la differenza con uno strobo esterno è immensa. E fa la differenza soprattutto quando si vuole fotografare vicino a rocce o comunque in zone dove oltre alla poca luce è presente anche un’ombra.
Fotografia subacquea: Fotografare senza Flash
Ovviamente la necessità di acquistare un flash esterno non significa che non si possono fare fotografie in assenza di esso, anzi. L’importante è conoscere i propri limiti e non cercare di superarli (pena i problemi elencati sopra). In particolare:
- Resta poco sotto il pelo dell’acqua (un paio di metri)
- Immergiti per fare fotografie a cavallo dell’ora di pranzo (tra le 10:00-14:00) quando il sole è alto nel cielo e sott’acqua penetra la massima quantità di luce
- Fotografa con il sole alle spalle (occhio, non sempre conviene fare foto con il sole alle spalle sott’acqua)
- Usa i filtri: questi possono compensare la perdita di colore. Esistono filtri studiati e realizzati apposta per le immersioni.
- Modalità subacquea: alcune compatte, soprattutto se impermeabili, hanno una modalità subacquea che, appunto, compensa i colori bilanciando in particolare il bianco.
La modalità subacquea funziona in modo diverso a seconda del diverso modello di fotocamera. Generalmente, funziona meglio a basse profondità, fino a circa 8 metri, dove la luce solare è ancora sufficientemente forte. In alcune fotocamere, la modalità subacquea permette di definire anche una profondità in modo da meglio tarare i parametri alla situazione: ad esempio, ci sarà una diversa regolazione quando si fotografa a 8 metri piuttosto che a 3 metri a causa della diversa quantità di luce ambientale.
Bilanciamento manuale del bianco
Impostare manualmente il bianco è abbastanza semplice anche se non propriamente comodo: se infatti sulla superficie si può facilmente trovare una superficie bianca da usare come riferimento, sott’acqua bisogna portarsela. Il vero problema è che bisogna trovare qualcosa di consono: il solito polistirolo,il foglio di carta o la tavola di plastica non vanno bene in quanto galleggiano e sarebbe complicato usarli. Ovviamente, in caso di emergenza, anche il palmo della mano può andare bene a patto di effettuare un secondo bilanciamento del bianco in fase di post produzione.
Il suggerimento è di bilanciare il bianco spesso, soprattutto se ci si sposta o ci si pone in maniera differente rispetto al sole: la variazione della quantità di luce incide enormemente di più che sulla terraferma a variare i colori.
La distanza
Non dimenticate mai che le distanze sott’acqua sono differenti che sulla terraferma: siamo immersi in un liquido e dovete sempre tenere a mente questo fatto. Se sulla terraferma è normale fare una foto a 10 metri senza problemi, sott’acqua probabilmente una foto del genere sarebbe inutilizzabile: scattering, colori smorti o irreali, poca luminosità e perdita di nitidezza sono solo alcuni dei problemi che si presenteranno in maniera molto evidente.
fotografia subacquea: Obiettivo
Per quanto detto prima, lasciate a casa gli obiettivi con lunghezza focale elevata e concentratevi su lenti piccole e molto luminose (anche perché le custodie impermeabili non sono fatte per dei tele). Un grandangolare è probabilmente la soluzione migliore, soprattutto se, come detto, è particolarmente luminoso.
ISO
Dipende dalla profondità: usualmente potrebbe essere importante salire con gli ISO se non si intende usare un flash e quindi restare vicino al pelo dell’acqua, ma nel caso di uso del flash esterno potremo mantenere un valore basso, intorno ai 200 per esempio.
fotografia subacquea: Tempo di scatto
Questo è un problema da tenere sempre a mente: in acqua non siamo fermi come sulla terra ed il nostro soggetto spesso è in movimento. Serve quindi un tempo di scatto molto rapido per catturare un buon fermo immagine. Ovviamente, in assenza di flash, l’unica soluzione è incrementare gli ISO per ridurre i tempi.