Fare una buona foto, comporre la giusta scena, dare la giuste sensazioni a chi guarda la nostra foto non è una cosa facile, anzi. Sono la sensibilità e l’occhio del fotografo a fare gran parte del lavoro, a decidere cosa è o non è bello o interessante, ad aggiungere quel pizzico di enfasi o di emozione che rende unica una foto.
Indipendentemente dal fotografo però, vi sono delle semplici (si fa per dire) regole che, se applicate, permettono di migliorare una fotografia e vi permettono di trasformare una foto piatta e brutta in una foto almeno accettabile: si tratta delle regole di composizione fotografica.
Ovviamente ciò di cui parleremo in questo articolo non è legge, non si tratta di regole ferree che non possono o non devono essere trasgredite, anzi: probabilmente le migliori foto sono proprio quelle foto che queste regole non seguono. L’unica regola che mai bisogna dimenticare è che non esistono regole che non possano essere trasgredite.
Quando scattiamo una foto, dobbiamo tenere a mente quattro concetti:
- Comporre una immagine non significa necessariamente mettere il soggetto al centro dell’inquadratura.
- Decentrare la posizione del soggetto permette di realizzare immagini più interessanti e meno banali.
- Non avere mai fretta di scattare, ma concedersi il tempo necessario per verificare l’inquadratura ed “esplorare” la scena con l’obiettivo (inquesto ci aiuta la macchina digitale che permette di scattare più e più foto).
- Cercare, per quanto possibile, di isolare il soggetto dal suo contesto facendo rientrare nell’inquadratura un numero minimo di elementi indispensabili.
Analizzare il contesto nel quale il nostro soggetto si trova è sicuramente il punto chiave della composizione fotografica: esistono infatti infiniti modi di comporre una scena e anche spostare leggermente la nostra inquadratura può cambiare radicalmente il senso finale dell’immagine. Sta all’occhio del fotografo muoversi intorno al soggetto, esplorare appunto, individuare la miglior soluzione possibile e quindi scattare.
Esiste una regola per definire la migliore scena? La risposta è ovviamente no anche se i seguenti consigli possono aiutarvi nel creare una scena.
Niente linee al centro
evitate di fotografare, nel centro della vostra scena, delle linee orizzontali o verticali. Un palo, un albero ma anche semplicemente l’orizzonte non dovrebbero mai attraversare la parte centrale della vostra fotografia. Fate sempre in modo che questi elementi siano sistemati nelle parti “periferiche” dell’immagine. Riferendosi alla regola dei terzi, le linee orizzontali e verticali non dovrebbero essere presenti nella striscia centrale.
L’orizzonte è sempre dritto
Date un occhiata alle vostre fotografie e ditemi se hanno tutte l’orizzonte dritto o se questo è leggermente inclinato. Nel secondo caso, è un errore: l’orizzonte è diritto e come tale andrebbe fotografato. Un aiuto per ottenere una buona foto, in questo caso, è attivare la griglia dei terzi sul vostro obiettivo/mirino e allineare l’orizzonte con una delle due linee verticali.
Fotografate qualcosa, non tutto
Una fotografia piena zeppa di dettagli tende a confondere chi la guarda. Concentratevi esclusivamente su un particolare (il vostro soggetto) e cercate, soprattutto se non è fotografabile da solo), di enfatizzarlo e valorizzarlo. Sfruttate per esempio variazioni tonali con qualcosa che gli è vicino, i chiaroscuri o qualunque altra cosa possa attirare l’attenzione dell’osservatore. D’altronde, se quel soggetto vi ha attirato un motivo ci sarà: non dovete fare altro che cercare di ricrearlo nella vostra foto.
Non centrate il soggetto
Torniamo a citare la regola dei terzi: il vostro soggetto principale non dovrebbe essere centrato nella fotografia ma dovrebbe occupare una delle due fasce laterali della fotografia. Nella “grammatica” fotografica, un soggetto fermo viene di solito sistemato nella zona destra (sto ipotizzando una persona per esempio) salvo nei paesi arabi dove la posizione predominante è quella sinistra: questa differenza è legata al differente verso di scrittura che rende il nostro (occidentale) cervello più attratto da ciò che è a destra mentre quello delle persone che scrivono da destra verso sinistra più attratto da ciò che è a sinistra. Per gli oggetti in movimento non vale più questa regola ma quella del verso di movimento. Un soggetto che si muove da destra verso sinistra andrebbe sempre posizionato a destra e viceversa.
Spostatevi, non avete le radici
Il fotografo ha la facoltà di muoversi. Una realtà che tantissime persone ignorano, intestardendosi nell’effettuare le foto sempre dalla stessa medesima posizione. Cercate punti di vista differenti, inusuali, anche strani se possibile. Salite su un muretto, accovacciatevi, stendetevi per terra se necessario ma cercate di essere il meno banali possibile. Generare un’immagine da un punto di vista differente da quelli a cui siamo abituati. Scattare dal basso per esempio permette di conferire un senso di “grandezza” all’oggetto, fotografare da vicino permette di ingigantire dei particolari che possono rendere la foto “diversa”.
Composizione fotografica: Ritratti al tele
Un primo piano di una persona o un animale segue e non segue la regola dei terzi. Non la segue in quanto il nostro soggetto riempirà tutto il campo della foto, lo seguirà in quanto i particolari del nostro soggetto dovrebbero essere posizionati in maniera strategica. Gli occhi al punto di intersezione delle linee, la bocca o la linea degli occhi sulle linee orizzontali della griglia dei terzi. Usate un teleobiettivo per fare un ritratto rispetto ad un obiettivo con lunghezza focale corta: guadagnerete in profondità e soprattutto nell’effetto sfocato per il fondo.
Le linee e le forme sono nostre alleate
Linee e forme geometriche sono fondamentali per costruire una bella scena: c’è chi ci ha costruito su un’intera carriera da fotografo! Le linee sono in grado di fornire loro stesse delle differenti sensazioni come vedremo meglio più avanti. Idem per le forme: per quanto possa sembrare strano, la foto di un cestino può dire anche più della foto di un panorama cittadino: la prima foto infatti contiene poche informazioni, poche linee, forme pulite. La seconda può contenere un’accozzaglia di linee, colori e forme tale da rendere indecifrabile o pesante la scena. Occhio ovviamente anche alle luci ed alle ombre: dove ci sono linee spesso e volentieri ci ritroveremo con giochi di chiaroscuro anche particolarmente accentuati. Un qualcosa di cui dobbiamo imparare a far tesoro.
Avvicinati, di più, di più…
Le radici, come detto prima, non le abbiamo. E se spostarsi serve per trovare delle inquadrature insolite, spostarsi serve anche per evitare l’uso dello zoom. Avviciniamoci al nostro soggetto, magari usando una grande apertura, ci permette di limitare la profondità di campo e di riempire la scena.
Ah, i toni caldi
Scattate quando il sole è basso sull’orizzonte, come al tramonto o all’alba. In queste ore la luce attraversa più atmosfera e gli effetti di diffrazione/assorbimento sono maggiori rispetto ad una situazione con il sole allo zenith. Ne deriva che i colori sono decisamente più caldi. Una foto in queste condizioni è più poetica. Non volete fare l’alba? Nessun problema: il bilanciamento del bianco ci aiuta. Durante il giorno, con luce solare piena, spostare il bilanciamento del bianco su NUVOLOSO: il processore della macchina compenserà incrementando leggermente i rossi ed i gialli, creando un minimo di effetto tramonto.
Le lenti polarizzate
Un filtro polarizzato non costa molto e può fornire quel qualcosa in più alla nostra foto: questo, da usarsi principalmente per foto di paesaggi quando il sole è pieno, ha la capacità di ridurre in maniera drastica i bagliori ed i riflessi. Ed una diretta conseguenza è anche quella di restituire colori più saturi, in particolare quelli del cielo. Se non avete un filtro ma volete provare ad usare una lente polarizzata, usate i vostri occhiali da sole: posizionateli dinanzi all’obiettivo e fare uno scatto di prova. Non sarà perfetto…ma funziona!
Ritratti all’aperto
Il flash di riempimento è un nostro alleato. Si tratta di un lampo di luce fatto partire forzatamente durante il giorno, quando quindi il flash tecnicamente non servirebbe. Il flash di riempimento serve in tutte quelle situazioni in cui il sole, posizionato alle spalle del soggetto, non permette una corretta esposizione della scena. La macchina fotografica, come nel caso del gatto qui di seguito, tarerà l’esposizione per lo sfondo, sottoespondendo il soggetto in primo piano. Lanciando un lampo col flash, questo verrà al contrario tarato (se usiamo un flash TTL o quello della nostra reflex) sul soggetto in primo piano che verrà a sua volta esposto in maniera corretta.
Al rallentatore
Panning ed effetto movimento. Semplici da realizzare (almeno il secondo) e di sicuro effetto. State fotografando una cascata o un corso d’acqua? Alzate i tempi. Evitate di congelare il movimento ma permettete all’acqua di assumere una conformazione “setosa”, la vostra foto ne guadagnerà. A proposito, se fotografate acqua con tempi lunghi e con tanto sole, organizzatevi con un filtro polarizzatore, i riflessi saranno tantissimi.
Non rispettate le regole
Questa è la regola più importante: dimenticatevi le regole. La fotografia è espressione ed è la creatura unica di ogni singolo fotografo. Sta a voi decidere come e cosa fotografare. Conoscete le regole ma siate pronti ad infrangerle. Sempre e comunque.