Facebook, con il passare del tempo, è divenuto sempre più un importante ed uno strumento indispensabile per accrescere la propria visibilità. Per questo motivo, tantissimi fotografi, sia professionisti che amatoriali, ricorrono al portale il blu per pubblicizzare il proprio lavoro, le proprie foto. Ma nel fare questo, pochissimi si pongono il problema dei diritti d’autore, di cosa significhi caricare una foto su Facebook e di cosa si rischi nel farlo.
Cominciamo con il pubblicare un estratto del regolamento Facebook (che potete trovare a questo indirizzo).
2. Condivisione dei contenuti e delle informazioni
L’utente è il proprietario di tutti i contenuti e le informazioni pubblicate su Facebook e può controllare in che modo vengono condivisi mediante le impostazioni sulla privacy e le impostazioni delle applicazioni. Inoltre:
Come si evince chiaramente dal testo su riportato, i contenuti di proprietà intellettuale (che Facebook abbrevia con IP – ivi comprese le fotografie) sono concessi in uso a Facebook che può farne “quel che vuole”, sia sullo stesso portale, sia su siti ad esso collegato.
Facebook ha altresì la facoltà di cedere tali diritti (licenza trasferibile) a società terze senza chiedere il vostro permesso. Infine, la licenza principale (quella concessa a Facebook) termina nel momento in cui i contenuti sono rimossi dal portale in blu, cosa che però non avviene per i contenuti che Facebook ha concesso a terzi.
In soldoni, una volta che pubblicate le vostre immagini su facebook, ne perdete il controllo e altri hanno diritto di pubblicarle, previo accordo con Facebook stesso. Ne deriva che la cancellazione di tutte le vostre immagini dalla rete non è una cosa immediata e probabilmente non è fattibile.
Gli altri utenti Facebook le le immagini
Come detto in precedenza, Facebook può trasferire la licenza a terzi. Ma ciò non significa che un qualsiasi utente Facebook possa prendere una vostra foto e utilizzarla “al di fuori” del portale in blu. Quindi, le vostre foto non sono riutilizzabili al di fuori di Facebook (vale la normativa nazionale) ma possono essere ripubblicate da chiunque su gruppi, pagine, profili tramite il tasto “condividi” (e non direttamente, copiando sul proprio computer l’immagine e quindi ricaricandola, in quanto state uscendo da Facebook per poi rientrarvi). Se volete limitare anche questa pratica, fatevi un giro sulle impostazioni per la privacy di Facebook e disattivate la condivisibilità dei contenuti.
I gruppi e le pagine di Facebook ed i diritti sulle immagini pubblicate
Per quanto riguarda gruppi e pagine, vale quanto scritto in precedenza per Facebook. Per quanto riguarda invece l’autorizzazione a terzi (l’amministratore del gruppo) ad impiegare le immagini per altri scopi (ovverosia la cessione dei diritti d’autore), la situazione è totalmente differente.
Gli amministratori di pagine e gruppi si affannano a scrivere regolamenti su regolamenti in cui vi comunicano che, entrando in un gruppo, fornite una licenza di utilizzo per il vostro materiale: peccato che normalmente queste clausole non sono presenti al momento dell’adesione al gruppo ma sono visualizzabili solo quando all’interno dello stesso e in maniera non “diretta” (ovvero, dovete cercarle un poco). E valgono ben poco, se non nulla. In pratica, a parte Facebook, nessuno può utilizzare le vostre fotografie senza una diretta autorizzazione.
Facebook e la rivendita delle immagini
Quando si pubblica un’immagine su Facebook bisogna quindi tenere ben in mente la fine che quest’immagine fa. Incluso il fatto di aver “bruciato” la stessa, ovvero non essere più in grado di venderla. E’ quindi buona norma pubblicare sui propri profili o nei gruppi Facebook solo quelle foto che abbiamo il piacere di condividere ma dalle quali non vogliamo ricavare alcun profitto.
Al contrario, le immagini inerenti la nostra attività (per esempio quelle poste in vendita tramite i siti di micro-stock) o che abbiamo intenzione di monetizzare, dovrebbero rimanere ben lontane da Facebook stesso, o da qualunque sito di condivisione (ovviamente non sto considerando miniature delle immagini, che possono sempre essere pubblicate a mo di pubblicità).
Per quanto riguarda le immagini, va detto, Facebook non lucra direttamente su quanto pubblicate (ovverosia non vende le vostre foto), ma “indirettamente”. In parole povere, non vende le vostre immagini ma le usa per attirare visitatori, incrementare le pagine visitate ed il tempo sul sito e di conseguenza incrementare i guadagni correlati a questi ultimi fattori, come ad esempio la pubblicità. Il fatto che Facebook abbia inserito quelle clausole nel contratto con gli utenti è semplicemente per evitare ogni possibile azione legale nei confronti di Facebook stesso. E voi, utenti, ne siete a conoscenza in quanto prima di iscriversi a Facebook avete letto nel dettaglio quel contratto.
Anche la possibilità della sottolicenza è da intendersi al puro scopo di incrementare l’interesse verso il portale in blu: se create un’applicazione che accede ai contenuti Facebook tramite le sue API, ad esempio, siete coperti appunto da una sottolicenza, il che mette la vostra applicazione, e nuovamente Facebook, al sicuro da azioni legali (sempre nei limiti della legge).
Facebook e la protezione delle immagini
Molto spesso, girando per i gruppi Facebook, è facile notare delle immagini firmate, con il logo del fotografo o addirittura con un watermark più invasivo (come fanno molti siti di Stock). La pratica della firma è sicuramente una possibile soluzione per evitare la copia/furto delle proprie immagini ma spesso e volentieri non è efficace. Una firma normalmente va apposta in una posizione non invasiva (in un angolo), il che permette il crop della foto stessa (il ritaglio): in modo da evitare la firma stessa. Porre inoltre segni molto più evidenti (al centro della foto) rende la foto si inutilizzabile, ma anche meno interessante dal punto di vista di chi bazzica su Facebook: a che pro quindi? Se state pubblicando una foto su Facebook, volete che sia vista…ma allontanare utenti è esattamente l’opposto di ciò che volete!
Il consiglio è quello, come già detto in precedenza, di pubblicare solo foto non vendibili, che vi fa piacere far girare e che potrebbero, siatene coscienti, essere ripubblicate. Al massimo introducete una piccola firma con un riferimento ad una pagina web, in modo da farvi un minimo di pubblicità aggiuntiva.
Facebook e le segnalazioni
Nel caso qualcuno abbia ripubblicato un vostro lavoro, vale quanto detto poco prima: se la ripubblicazione è stata effettuata tramite il tasto “condividi”, non potete fare assolutamente nulla. Avete dato l’autorizzazione (tramite i settaggi della privacy e quando vi siete iscritti a Facebook) a questa pratica. Discorso chiuso.
DIfferente il caso in cui l’immagine in questione viene copiata al di fuori di Facebook (sul proprio Hard disk per esempio) e quindi caricata nuovamente su Facebook, sia in modalità anonima, sia con il vostro nome, sia con il nome di un’altra persona: in tutti questi casi siamo dinanzi ad un illecito.
La prima cosa da fare, in questi casi, è fare una stampa, un print-sceen della pagina dove avete scoperto la vostra foto, o anche una fotografia del monitor con la stessa pagina aperta. Questa è la prova fondamentale nel caso vogliate perseguire l’autore del misfatto, il quale potrebbe togliere l’immagine nel momento in cui ricevesse una segnalazione.
E la segnalazione è la seconda cosa fare: su Facebook, per ogni foto, è presente un’opzione “Opzioni”, e quindi “segnala foto”. Se accedete alla sezione di segnalazione, avrete a disposizione un menu molto semplice ed intuitivo tramite il quale “denunciare” la proprietà dell’immagine.
Oltre alla segnalazione a Facebook potete , se ritenete la violazione grave, procedere tramite diffida (per problemi più specifici sul copyright vi rimando a questo articolo) in cui chiedere, eventualmente, un compenso sia in termini monetari che di visibilità (un link al vostro sito, ad esempio). Per fare una tal cosa, potete utilizzare una bozza di lettera di diffida. Per quanto riguarda l’indirizzo a cui spedire la raccomandata, la situazione è un po’ complessa: se infatti si tratta di un sito web esterno a Facebook, potete trovare l’indirizzo facendo un banale whois sul dominio. Se al contrario si tratta di una ri-pubblicazione interna a Facebook, potete fare ben poco, soprattutto se l’utente in questione non ha reso pubblico un indirizzo email.
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