Seconda puntata e secondo articolo dedicato all’etica nella fotografia. Potete trovare ai seguenti indirizzi le precedenti “puntate”: Parte uno.
Manipolazione fotografica
Espandiamo ora il tema dell’etica nella fotografia alla manipolazione fotografica.
Quanta manipolazione dovrebbe essere consentita e quali sono i limiti? I puristi della fotografia sostengono che le fotografie non dovrebbero mai essere alterate in alcun modo, ovvero le fotografie dovrebbero conservare la loro originalità. Alcuni addirittura sostengono che il ritaglio dovrebbe essere una pratica proibita. Dall’altra parte dell’estremo, abbiamo persone che non si vergognano di manipolare pesantemente le immagini, a volte per influenzare la mente delle persone, alterare le loro percezioni o le loro opinioni.
Manipolazione di documentari, notizie e reportage
Oggi le notizie si affidano più di quanto abbiano mai fatto alle immagini e ai filmati forniti dal pubblico.
Anche se i media più popolari cercano di avere il proprio personale che fornisce i media, non sempre è possibile esserci in prima persona, in particolare nelle zone di conflitto e nelle zone di guerra inaccessibili. Quando il pubblico vede tali filmati, c’è un livello immediato di fiducia in ciò che vedono. Di conseguenza, tali contenuti possono giocare un ruolo enorme nel dar forma all’opinione pubblica, potenzialmente anche influenzando le loro decisioni. A causa dell’importanza e della potenziale influenza di tali filmati documentari, andrebbe considerato etico solo quando tali immagini sono fornite senza NESSUNA manipolazione di sorta.
Questo include la fotografia documentaria, notizie e reportage di ogni tipo, così come la street photography.
Quando vediamo immagini di persone o di luoghi vogliamo credere a ciò che vediamo. Tali immagini diventano documenti storici e non possiamo permetterci che vengano manipolate. Peccato che in passato alcune emittenti o giornali si sono macchiati di questi reati etici, effettuando delle manipolazioni che a primo acchitto potrebbero sembrare superficiali o comunque irrilevanti, ma che in un modo o nell’altro hanno finito per il cambiare l’opinione della gente.
Uno degli esempi più lampanti è una foto creata ad arte, unendo due differenti scatti, della guerra in Iraq.
L’autore della foto (Brian Walski) pensò che sarebbe stata una buona idea creare un’immagine composita dalle due immagini per “migliorare la composizione” e pensò che fosse accettabile per lui apportare modifiche così importanti. Peccato che, osservando le prime due immagini, ci si rende conto come sia completamente differente il senso della terza foto (quella ottenuta digitalmente), addirittura in opposizione a quanto inizialmente scattato. Se siete interessati a vedere altre fotografie del genere, ovvero dei “fake” digitali, viene in nostro aiuto un sito web
Possiamo vedere molti esempi come i precedenti due in tutto il mondo. Se volete vedere alcuni dei migliori esempi di immagini alterate nella storia, date un’occhiata al sito web del Centro Documentario del Bronx , dove troverete alcuni esempi scioccanti di immagini alterate, alcune delle quali sono state usate per manipolare il pubblico.
È chiaro che tali fotografie e filmati documentali non dovrebbero mai essere manipolati. La buona notizia è che coloro che vengono pescati con le mani nella marmellata (ovvero chi ha effettuato le modifiche digitali) spesso vengono licenziati e perseguiti penalmente, ma il più dei manipolatori la fa franca, essendo spesso difficile capire se una foto è stata modificata o meno
Un altro problema di non poco conto è il ritaglio delle immagini. Personalmente credo che il ritaglio debba essere consentito solo se l’area ritagliata non rappresenta l’area di interesse per lo spettatore e non cambia il significato della foto dopo il fatto. Questo può essere difficile da determinare, quindi se c’è anche un minimo dubbio che il ritaglio potrebbe cambiare il messaggio in qualsiasi modo, allora dovrebbe essere evitato a tutti i costi.
Fotografia di ritratto e di moda
La fotografia di ritratto, e in particolare la fotografia di moda, è senza dubbio uno dei generi di fotografia più influenzati da Photoshop al giorno d’oggi. Praticamente ogni immagine che guardi sulla copertina di qualsiasi rivista viene modificata digitalmente.
In alcuni casi i cambiamenti sono minimali, ma nella maggior parte dei casi i soggetti aubiscono trasformazioni complete, rendendole drasticamente diverse rispetto alla realtà. Tali ritocchi sono così comuni oggi da essere accettati come pratica “normale” per rendere impeccabile il modello o la celebrità oggetto dello scatto. Quindi, dov’è la linea sottile tra ciò che dovrebbe essere considerato etico e cosa non dovrebbe? Difficile rispondere, e probabilmente questa linea cambia da persona a persona, in funzione della propria personalità e sensibilità
Personalmente, penso che il ritocco dovrebbe essere accettabile in quest’ambito, ma con alcune restrizioni. Regolare i colori e il contrasto così come la correzioni delle piccole imperfezioni della pelle, la rimozione dei peli eccessivi e la cura di piccoli errori in fase di scatto dovrebbe essere qualcosa di permesso. Al contrario, alterare il fisico e l’aspetto generale di qualcuno dovrebbe essere vietato: va bene presentare una persona con qualche piccolo ritocco, va male presentare una persona che è…un’altra persona
Prendiamo il caso della foto qui sopra: l’uso massiccio di Photoshop ha completamente cambiato i tratti somatici della persona originale, permettendoci di ottenere una fisionomia del volto completamente differente. Ha senso, o meglio è etico questo approccio?
Diversa per esempio la fotografia di seguito:
è stato effettuato un cambio di colore della pelle, così come uno schiarimento dei capelli, ma non è stato effettuato alcun ritocco “pesante” sul volto della modella (a parte qualche piccolo ritocco per renderla più rotonda). La persona a sinistra è la stessa di quella a destra, o meglio è riconoscibile.
Questo tipo di immagini (che siano ritocchi pesanti o leggeri) ci porta lontano dalla realtà, facendo credere ai nostri giovani che le persone possano apparire perfette come nelle copertine delle riviste. Questi non sono gli ideali da perseguire e questo tipo di bellezza “falsa” non dovrebbe essere accolto favorevolmente dal pubblico. Se proprio, da fotografi, volete “migliorare” un soggetto, imparate a posizionare meglio i soggetti e a catturarli con angolazioni particolari che li fanno sembrare più magri, o con delle luci in grado di mascherare imperfezioni: questo tipo di “modifica” è decisamente più etico.