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Home Gli Speciali Gli Speciali - Gli articoli

Sviluppare un negativo a colori: le diapositive

di Beppe
in Gli Speciali - Gli articoli, Il corso di Fotografia, La fotografia Analogica
Tempo di Lettura:7 minuti
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Lo sviluppo in proprio delle diapositive E6, partendo da una pellicola fotografica, è un’altra attività che può essere svolta in proprio e senza particolari difficoltà. Ovviamente è necessario modificare  la camera oscura che abbiamo preparato per lo sviluppo di negativi e positivi in bianco e nero in quanto, in questo caso, andremo a sviluppare delle diapositive a colori.

Per la fase di sviluppo dobbiamo dotarci di tre cose che non abbiamo ancora acquistato per la precedente camera oscura: un color processor, il kit di sviluppo per diapositive e delle tank di sviluppo compatibili con il Color Processor.

Il color processor è necessario in quanto tempi e temperatura devono essere controllati in maniera maniacale quando si lavora con il colore. Ed infatti la funzione principale del color processor è mantenere una temperatura costante tramite una resistenza presente all’interno del serbatoio principale, di 14 litri. Questo serbatoio è diviso in due parti: una parte nella quale viene immersa la tank per lo sviluppo, una seconda parte dove vengono sistemati tutti i composti chimici e le provette che ci servono durante la procedura. Il bagno in acqua a temperatura controllata eviterà che le differenti bottiglie presentino temperature differenti.

Color Processor
Color Processor

Il color processor permette di avvitare la tank orizzontalmente su di un supporto presente al di sopra della vasca, supporto che viene “abbassato” per immergere la tank nella vasca (dove l’acqua è sempre a temperatura controllata) e che ruota in maniera alternata per permettere lo sviluppo della pellicola presente nella tank stessa.

Il supporto di cui sopra permette, con un rapido gesto, di alzare (diagonalmente) totalmente fuori dall’acqua la tank, svuotarla e riempirla con pochissimi gesti: una cosa molto importante per evitare, ogni volta, di dover smontare la tank dal supporto e quindi perdere tempo, oltre che rischiare di modificare la temperatura interna alla tank stessa.

Per quanto riguarda marca e prezzi, sicuramente il brand più famoso è Jobo che vende, al momento, il solo modello CPP-3, dotato anche di timer acustico programmabile per le varie fasi dello sviluppo. Ovviamente il suo prezzo è molto alto (siamo sopra le 500€) ma, facendosi un giro per eBay, è possibile trovare ancora il modello CPE-2 Plus (dotato di supporto a lift, come spiegato sopra) per meno di 250€.

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Tank per due pellicole da 35mm
Tank per due pellicole da 35mm

Per quanto riguarda le tank necessarie per lo sviluppo, dobbiamo sceglierne di compatibili con il CPE o CPP che abbiamo a disposizione. Se quindi abbiamo scelto una CPE/CPP Jobo, anche le tank dovranno essere della stessa marca. Per lo sviluppo delle pellicole da 35mm, due sono i modelli che ci interessano: il 1510 ed il 1520 della Jobo. Le due tank differiscono per il numero di spirali presenti e quindi per il numero di rullini sviluppabili in contemporanea: uno per il modello 1510 e due per il modello 1520. Ovviamente, al raddoppiare delle spirali, raddoppia anche la quantità di bagno da inserire nella tank: 150ml nel caso del primo modello ed il doppio, 300ml, nel caso del secondo modello.

tank per una pellicola da 35mm
tank per una pellicola da 35mm

Occhio anche ai recipienti per l’acqua di lavaggio: i lavaggi in totale saranno 9. Se la tank è da 150ml assicuratevi che ogni recipiente sia almeno da  bottiglie da 350ml. Nel caso di tank da 300ml, i recipienti devo essere almeno da 700ml.

Veniamo infine al kit di sviluppo E6 per diapositive. Il più famoso ed ancora facilmente reperibile sul mercato è sicuramente il Tetenal Colortec© E6 3-Bath Kit, dal prezzo di circa 50€ (probabilmente è anche l’ultimo sopravvissuto alla moria di prodotti chimici per lo sviluppo analogico, come i prodotti Kodak o Ornano). 

Il cronometro. Se avete acquistato il CPP di cui sopra, nessun problema ma nel caso di versioni più semplici dovrete adeguatamente premunirvi: ricordo che rispettare i tempi al secondo è fondamentale. La cosa migliore è utilizzare un timer programmabile. Spendere soldi per acquistare dei timer non ha molto senso, la soluzione più economica e facile da usare è offerta da Ikea: un timer con un display molto grosso e beep di fine corsa costa circa 1€.

Set di bottiglie graduate
Set di bottiglie graduate

Preparazione dei bagni.

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Parto dal presupposto che vasche, provette, pinze e siringhe varie siano già in vostro possesso, come da descrizione disponibile nell’articolo sulla camera oscura.

Nel Kit troveremo i seguenti composti da usare nelle proporzioni indicate di fianco:

1) Primo sviluppo (FD): 200 ml per 1 litro di soluzione.

2) Sviluppo cromogeno (CD) Parte 1: 200 ml per 1 litro di soluzione

3) Sviluppo cromogeno (CD) Parte 2: 120 ml per 1 litro di soluzione

4) Sbianca/fissaggio (BX) Parte 1: 200 ml per 1 litro di soluzione

5) Sbianca/fissaggio (BX) Parte 2: 200 ml per 1 litro di soluzione

6) Stabilizzatore (STAB): 100 ml per 1 litro di soluzione

Tetenal Colortec© E6 3-Bath Kit
Tetenal Colortec© E6 3-Bath Kit

I due CD e i due BX sono da miscelare, il che porta il totale dei bagni da preparare a tre (anzi, quattro, ma vedremo dopo perché). Qui di seguito le proprorzioni esatte per la preparazione di un litro di bagno:

  • 1 litro di Bagno di Fissaggio FD: 800ml di acqua + 200ml composto
  • 1 litro di Sviluppo Cromogeno CD: 680ml di acqua + 200ml composto Parte 1 + 120ml composto Parte 2
  • 1 litro di Sbianca/Fissaggio BX: 680ml di acqua + 200ml composto Parte 1 + 200ml composto Parte 2
  • 1 litro di Stabilizzatore STAB: 900ml di acqua + 100ml di composto.

Tutte le miscele possono essere fatte direttamente nei contenitori finali, l’importante è ricordarsi, una volta finita l’attività da “piccolo chimico” di immergere i contenitori nella Color Processor al fine di portare la loro temperatura ai 38°.

Per quanto riguarda la miscela di sbianca/fissaggio, questa prevede un ulteriore passo molto importante: l’ossigenazione. Usate un contenitore di capacità doppia (quindi 2 litri) e, una volta tappato con la soluzione all’interno, agitate energicamente in modo da ossigenare il composto.

Inclinazione della tank sulla CCP per la fuoriuscita del bagno usato
Inclinazione della tank sulla CCP per la fuoriuscita del bagno usato

Le soluzioni possono essere usate in più sessioni, come detto all’inizio. In particolare la soluzione FD nuova può essere conservata fino a 8 settimane (se usata massimo due settimane), la soluzione CD fino a 12 settimane (se nuova, altrimenti massimo 6 settimane), la soluzione BX e STAB fino a 12 settimane sia nel caso sia nuova (mai usata) sia se usata.

Attenzione inoltre ai tempi di lavoro con soluzioni usate: questi non sono uguali a seconda del numero di pellicole che abbiamo sviluppato. In particolare:

  • FD: 6 minuti e 15 secondi per le prime 4 pellicole, 6 minuti e 30 secondi per le pellicole da 4 a 8, 6 minuti e 45 secondi per le pellicole da 9 a 12
  • CD: 6 minuti per le prime 4 pellicole, 7 minuti per le pellicole da 4 a 8, 8 minuti per le pellicole da 9 a 12
  • BX: 6 minuti per le prime 4 pellicole, 7 minuti per le pellicole da 4 a 8, 8 minuti per le pellicole da 9 a 12
  • STAB: 1 minuto per tutte le pellicole.

La temperatura, come detto, è fondamentale per il corretto sviluppo, soprattutto per la fase di FD dove la variazione rispetto ai 38° deve essere di non più di 0,2°.La fase di CD permette una maggiore libertà con un range di errore di 0,4° mentre la fase di BX permette un errore di circa 2°.

Bagni troppo grossi?

Se non dovete sviluppare in modo massivo le vostre pellicole, non ha senso creare 1 litro di soluzione, soprattutto se la tank che usate è da 1 rullino, quindi da 150ml. In questo caso vi conviene preparare solo 200ml di soluzione, cosa fattibile dividendo per cinque i valori riportati poco sopra. Per esempio, 200ml di FD sono composti da 160ml di acqua e 40ml di composto chimico e così via. Occhio che dovete dividere per 5 anche il numero di rullini sviluppabili! Se il totale con 1 litro equivale a 10, con 200ml non potete andare oltre i 2 sviluppi prima che la stessa sia esausta.

Interno di una tank con spirale a tripla pellicola
Interno di una tank con spirale a tripla pellicola

Preparazione del Color Processor (CPE)

Supponiamo di lavorare con il modello CPE-3 Plus, quindi quello privo di timer.

Prendete i 4 recipienti per l’acqua di lavaggio, riempiteli con d’acqua e sistemateli negli alloggiamenti nella CPE. Fate lo stesso con i 4 cilindri graduati che devono ospitare i bagni.

Aggiungete ora acqua (demineralizzata, possibilmente) nella CPE fino a coprire quasi completamente i recipienti. Accendete la CPE.

Se la temperatura della vostra camera oscura è intorno ai 20°, calcolate circa 45 minuti di pre-riscaldamento del CPE affinché l’acqua nel serbatoio raggiunga i 38°. Per accelerare il processo, potete usare dell’acqua pre-riscaldata sul fuoco e, nel caso fosse troppo calda, raffreddarla con acqua corrente. Una volta presa la mano, questo procedimento non vi richiederà più di 4 minuti.

Come si carica la tank con un bagno
Come si carica la tank con un bagno

Occhio alle variazioni di temperatura: queste non sono gestite perfettamente con la CPE, quindi tenetevi pronti ad agire manualmente sul termostato della resistenza o versando acqua fredda dentro la vasca (il tutto presuppone che abbiate sotto mano un termometro digitale sottocchio  sempre disponibile per pochi euro da Ikea, di quelli a sonda). Se siete invece in possesso della CPP, nessun problema: questo modello aggiunge da solo acqua fredda e regola in autonomia il termostato per evitare sbalzi termici.

A questo punto, preparate il (o più) timer e via alla fase di sviluppo. Occhio che dovete essere precisi e veloci quindi cercate di essere quanto più bravi possibile ed esercitatevi.

Ecco di seguito le fasi in sequenza da eseguire, con i tempi di azione:

  1. Precondizionamento con acqua                5 minuti
  2. Primo sviluppo                                                 6 minuti e 15 secondi (*)
  3. Lavaggio 1                                                           1 minuto
  4. Lavaggio 2                                                           1 minuti e 30 secondi
  5. Sviluppo Cromogeno                                      6 minuti (*)
  6. Lavaggio 3                                                            1 minuto
  7. Lavaggio 4                                                            1 minuti e 30 secondi
  8. Sbianca/Fissaggio                                             6 minuti(*)
  9. Lavaggio 5                                                             1 minuto
  10. Lavaggio 6                                                             1 minuto
  11. Lavaggio 7                                                            1 minuto
  12. Lavaggio 8                                                             1 minuto
  13. Stabilizzatore                                                       1 minuto

(*) ricordarsi la tabella inserita prima che aumenta i tempi delle tre fasi contrassegnate con l’asterisco in funzione del numero delle pellicole lavorate.

Per quanto riguarda i lavaggi, è possibile unire (sommando i tempi) i lavaggi 1+2, 3+4 e 5+6+7+8. La separazione in più fasi permette di cambiare l’acqua con quindi un minor rischio di lasciare impurità sulla pellicola.

Tra una fase e l’altra, bisogna alzare la tank, svuotare il suo contenuto in un recipiente (occhio ai bagni, vanno recuperati) e riempire la stessa con il nuovo bagno/acqua. Per quanto riguarda l’acqua, dotatevi di un piccolo imbuto. Per i bagni non serve: le provette dovrebbero avere un becco per facilitare l’inserimento. Non perdete tempo a svuotare la tank direttamente nella provetta: usate differenti recipienti (1 per tipo di bagno), avrete tempo di travasare il tutto durante la successiva fase.

Per quanto riguarda tutte le altre procedure, dal caricamento della spirale all’essiccazione del negativo, vi rimando alla guida relativa al bianco e nero, essendo praticamente la stessa.

Ultima cosa da sapere è che, a seconda di temperatura, tempo e durezza dell’acqua possiamo avere differenti risultati ed in particolare:

  • Il bilanciamento del bianco può essere modificato in funzine del pH della soluzione di sviluppo. Ricordiamoci che possiamo agire sul pH incrementandolo e riducendolo aggiungendo rispettivamente 5ml di adico solfurico o 5 ml di indrossido di sodio per litro d’acqua.
  • Con carta Kodak o carta Fuji, se abbiamo una dominante rispettivamente blu o rossa, dobbiamo aggiungere 1ml di idrossido di sodio per bilanciare (su 1 litro di bagno). Se al contrario abbiamo una dominante rispettivamente giallo/verde o ciano, dobbiamo aggiungere 1ml di acido solfurico per bilanciare (su 1 litro di bagno).
  • Se i negativi sono tropp chiari, probabilmente abbiamo usato una temperatura troppo alta per il bagno FD, oppure dei tempi troppo lunghi (ridurli di 15/30 secondi), oppure abbiamo agitato troppo la tank.
  • Se i negativi sono troppo scuri, probabilmente abbiamo usato una temperatura troppo bassa per il bagno FD, oppure tempi troppo corti (allungarli di 15/30 secondi), oppure abbiamo saltato la fase di precondizionamento (non fatelo mai, serve a riscaldare la spirale), oppure abbiamo agitato troppo poco la tank.
  • Se sul negativo compaiono strisce o aree di colore non uniforme, probabilmente abbiamo agitato male (toppo poco) la tank oppure abbiamo usato un bagno FD esausto.
  • Se compaiono delle macchie bianche sul negativo, allora l’acqua di lavaggio è troppo dura, necessario passare ad acqua distillata.

telai per diapositive

Una volta asciugate, le vostre diapositive sono pronte per essere ammirate. Ovviamente vi toccherà installare le diapositive sui relativi telai: se ne trovano parecchi in vendita ad un prezzo abbordabile, circa 10€ per 100 telai.

Tags: camera oscuradiapositivanegativosviluppo colorisviluppo negativo
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Beppe

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