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Home Il corso di Fotografia Gli approfondimenti

Image sharpening (Parte 1)

di Beppe
in Gli approfondimenti
Tempo di Lettura:6 minuti
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L’image sharpening è uno strumento molto potente per enfatizzare le trame delle foto e per catturare l’attenzione dell’osservatore. L’utilizzo dello sharpening ha avuto un boom con l’immagine digitale (ovviamente), soprattutto perché i sensori di una macchina fotografica nonché le sue lenti tendono sempre a sfocare leggermente un’immagine, e questo richiede una correzione se si vuole ottenere una riproduzione fedele della realtà. Comunque, le tecniche per rendere le immagini più nitide non sono universali, ovvero non valgono per tutte le immagini nello stesso modo. Lo sharpening, ovvero la nitidezza di una foto dipende principalmente dal nostro gusto e dalla nostra visione del mondo e della foto. Inoltre, un utilizzo massiccio di questo strumento tende a rovinare l’immagine stessa. D’altra parte, se facciamo un uso corretto delle tecniche dell’image sharpening, possiamo migliorare la qualità apparente di un’immagine persino molto di più che cambiando l’obiettivo della fotocamera con uno di fascia più alta.

 Come funziona l’image sharpening

Molti software che includono strumenti per l’image sharpening lavorano applicando la cosiddetta “maschera di opacità” che, a dispetto del suo nome, ha la funzione di rendere più nitida un’immagine. Questo strumento lavora sulla fotografia esaltando la differenza di luminosità tra i bordi e l’immagine stessa. Nel grafico qui sotto, la comparazione tra l’immagine ideale (in bianco), quella scatta (in rosso) e quella trasformata in nitidezza (in verde). Come si vede lo “sharpening” non è altro che un compromesso.

image sharpening

Anche se il processo di sharpening non è in grado di ricostruire l’immagine ideale (ovvero come sarebbe stata se avessimo scattato la foto perfetta), è tuttavia capace di creare l’apparenza di un bordo più definito. Il segreto effettivo dello sharpening è quello di aggiungere un delicato equilibrio, rendendo i bordi sufficientemente pronunciati e nello stesso tempo minimizzando la parte che si vede al di sotto dei bordi stessi (gli “aloni dello sharpening”).

image sharpening
Esempio di image sharpening: a sinistra la foto originale (zoom al 200%), al centro la stessa immagine con sharpening medio applicato, a destra l’immagine con uno sharpening molto più aggressivo

Le impostazioni per l’image sharpening

Per fortuna, la maggior parte delle impostazioni per lo sharpening nei software che si occupano dell’editing delle foto sono standardizzate, il che rende facile la vita sia di chi, come noi, cerca di scriverne, sia di chi, come voi, cerca di applicarle sul prodotto preferito. In particolare, per l’image sharpening,  possiamo distinguere tre impostazioni:

Raggio (Radius): Controlla la grandezza dei bordi che desiderate ingrandire. Un raggio piccolo ingrandisce maggiormente i dettagli più microscopici o in scala. Solitamente l’impostazione del raggio viene utilizzata per lavorare sui dettagli più piccoli che si trovano all’interno della vostra immagine.

Quantità: Controlla la forza complessiva dell’effetto sharpening, e normalmente viene mostrata con una percentuale. Un buon punto di partenza è costituito da un valore del 100%.

Soglia (Maschera): Controlla il cambiamento minimo della luminosità quando quest’ultima viene sottoposta allo sharpening. Questa funzione può essere usata per rendere nitidi i bordi più pronunciati, lasciando intatti i bordi più sottili. È usata soprattutto per ridurre il rumore di un’immagine.

Generalmente è sempre meglio ottimizzare prima l’impostazione del raggio, in  modo da aggiustare la quantità, dopodiché passare il risultato ottenuto attraverso l’impostazione della soglia/maschera (e anche attraverso altre impostazione come “dettaglio”). Normalmente, per giungere ad un risultato di qualità, bisogna lavorare un poco sull’immagine, provando differenti impostazioni.

Image sharpening: flusso di lavoro

Molti fotografi concordano sul fatto che lo sharpening risulta più efficace e flessibile quando viene applicato più di una volta durante l’editing dell’immagine. Possiamo individuare tre passaggi  fondamentali nell’applicazione dello sharpening (da farsi in sequenza):

  1. Cattura dello sharpening: rappresenta il dispositivo di origine della vostra immagine, inclusi i dettagli e le caratteristiche del rumore. La cattura dello sharpening si pone lo scopo di affrontare qualsiasi effetto mosso causato dalla fonte della vostra immagine e nello stesso tempo prende in considerazione il rumore e i dettagli dell’immagine. Nelle macchine fotografiche digitali, la sfocatura viene provocata dal filtro anti-aliasing del sensore della fotocamera e dal processo di demosaicizzazione, insieme alle lenti del vostro apparecchio. La cattura dello sharpening è richiesta per tutte le immagini digitali e virtuali, e può essere applicata automaticamente dalla fotocamera per tutte le immagini che sono state salvate in formato JPEG. Inoltre assicura che la fotografia risponda bene alle fasi successive dello sharpening.
  2. Image Sharpening creativo: usato unicamente per il contenuto delle immagini o per scopi artistici. Questo viene applicato solitamente in modo selettivo e si basa esclusivamente sull’intento artistico di un’immagine o del contenuto della stessa. Per esempio, non applichereste mai lo sharpening ad un cielo limpido oppure alla pelle di una persona, ma potreste decidere di aumentare la nitidezza delle foglie oppure rispettivamente delle ciglia di una persona. Nel complesso però, il suo uso può variare molto da foto a foto, quindi lo sharpening creativo è davvero una categoria a parte. È anche la fase meno utilizzata perché può richiedere anche molto tempo
  3. Definizione finale dell’image Sharpening: rappresenta il prodotto finale, dopo la modifica o il ridimensionamento. Vengono usate delle impostazioni personalizzate per un particolare dispositivo di uscita, e viene applicata proprio alla fine del processo di editing di un’immagine. Può includere molti optional speciali basati sulla grandezza, sul tipo e sulla distanza di visione di una stampa, ma può essere usata anche per correggere qualsiasi imperfezioni leggera causata dall’adattamento di un’immagine per il web o per l’email

In ogni caso, il flusso di lavoro di cui qui sopra ha il vantaggio di essere in grado di salvare immagini già editate in una fase quasi finale. Quando stampiamo oppure condividiamo una di queste immagini, tutto quello di cui abbiamo bisogno è di un rapido passaggio di sharpening per il dispositivo di output (stampante, video, email…). Dall’altra parte, se tutto il processo dello sharpening viene applicato in una sola volta, allora tutto l’editing delle immagini dovrà essere rifatto ogni volta che desidererete condividere oppure stampare la fotografia usando un dispositivo di uscita diverso.

L’image sharpening in fase di scatto

La cattura dello sharpening viene applicata solitamente durante il processo di sviluppo RAW. Quest’ultimo può avvenire in modo automatico nella vostra macchina fotografica, (quando salvate un’immagine in formato JPEG) oppure potete applicarlo manualmente usando il software di gestione dei file RAW in dotazione (come l’Adobe Camera RAW – ACR, Lightroom oppure altri software compatibili con il vostro apparecchio).

Cattura automatica dello sharpening: anche se molte macchine fotografiche riescono in modo automatico a catturare una buona quantità di sharpening per le foto in formato JPEG, la quantità dipenderà molto dal modello della vostra fotocamera e da tutte le impostazioni di personalizzazione che applicate. Siate anche consapevoli del fatto che le modalità di scatto autoimpostate potranno influenzare la quantità della cattura dello sharpening. Per esempio, le immagini che vengono scattate con la modalità paesaggio avranno più probabilità di essere rese più nitide rispetto a quelle che vengono scattate usando la modalità ritratto. Indipendentemente da ciò, una cattura ottimale dello sharpening richiede un’immagine in cui viene usato il formato RAW e l’applicazione manuale dello sharpening sul vostro computer.

Cattura manuale dello sharpening: unisce il grande vantaggio di migliorare i dettagli e gli svantaggi di amplificare la comparsa di rumore nell’immagine. Per prima cosa, per migliorare i dettagli, rendeteli più nitidi usando un valore del raggio (radius) compatibile con la grandezza dei dettagli più piccoli.

image sharpening
By: Danilo Vidovic – CC BY 2.0

La tecnica usata in fase di scatto e/o la qualità delle lenti della macchina fotografica possono avere un differente impatto sulla necessità o meno di usare il raggio nello sharpening. Generalmente, le immagini che sono messe a fuoco bene richiedono un raggio di sharpening nell’ordine di 1 o di meno, mentre per le immagini che sono leggermente sfocate è necessario un raggio di sharpening pari a 1 o di più. Raramente la cattura dello sharpening richiede un raggio più ampio di 2 pixel.

Quando cercate di identificare il raggio di sharpening ottimale, assicuratevi di visualizzare una regione rappresentativa all’interno della vostra immagine che contenga il punto focale e/o un piccolo dettaglio, e cercate di visualizzarla al 100% sul vostro schermo. Tenete d’occhio le regioni che presentato contrasti molto elevati lungo i bordi, perché quest’ultimi sono molto più suscettibili ad aloni visibili oppure artefatti. Non cercate di ottenere il raggio “accurato” di 0.1 pixel: il raggio di sharpening è un elemento molto soggettivo e le piccole differenze non saranno facilmente distinguibili in fase di stampa.

Quando il rumore è molto pronunciato, non è sempre facile applicare in modo aggressivo e uniforme la cattura dello sharpening come desiderato. Spesso durante la fase dello sharpening si devono sacrificare molti piccoli dettagli per non amplificare il rumore in altre regioni dell’immagine che, al contrario risultano nitide. L’utilizzo di valori elevati nelle impostazioni di soglia oppure di mascheramento può contribuire a garantiere che lo sharpening sia applicato solo ai bordi più pronunciati.

Se il rumore di un’immagine è particolarmente problematico a causa dei toni scuri oppure di un ISO troppo elevato, potreste considerare l’uso della tecnica dello sharpening creativo, o di utilizzare un terzo plugin per la riduzione del rumore. I plugin più comuni sono Neat Image, Noise Ninja, Grain Surgery e Noiseware. Comunque, la riduzione del rumore dev’essere sempre fatta prima dello sharpening, perché lo sharpening renderà la riduzione del rumore meno efficace. Potrebbe quindi essere necessario posticipare lo sharpening durante lo sviluppo RAW fino a quando la riduzione del rumore non sarà stata applicata.

Tags: image sharpening
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Beppe

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