Realizzare l’effetto sfocato in una fotografia non è né complicato né semplice: come sempre, a farla la padrona, è la pratica nonché la dimestichezza che abbiamo con la nostra macchina fotografica. Usare lo sfocato in un’immagine non significa mettere fuori fuoco tutta l’immagine ma semplicemente creare un forte contrasto, in termini di messa a fuoco, tra il soggetto principale e quanto è intorno al soggetto stesso, come lo sfondo (un’evoluzione dello sfocato è l’effetto Bokeh).
L’effetto sfocato è molto utile quando il nostro intento è focalizzare l’attenzione dell’osservatore su un determinato punto della fotografia, quando vogliamo aggiungere un’atmosfera particolare alla nostra fotografia (ed ancora una volta vi rimando all’articolo linkato in precedenza sull’effetto Bokeh) ma anche quando vogliamo, molto più banalmente, nascondere uno sfondo brutto o che poco c’entra con il soggetto della nostra fotografia.
Come si realizza l’effetto sfocato
Non servono particolari attrezzature per realizzare lo sfocato ma è sufficiente la propria macchina fotografica ed il proprio obiettivo, anche quello tradizionalmente fornito in bundle con l’apparecchio (il che significa che non dovete andare ad acquistare assolutamente nulla). Al contrario, è richiesta una minima preparazione tecnica, soprattutto per quanto riguarda la comprensione della profondità di campo. La profondità di campo è importante in quanto è possibile ottenere un buon effetto sfocato in una fotografia solo se lavoreremo con una ridotta profondità di campo, giocando sapientemente con quattro parametri: la distanza tra soggetto e sfondo, la distanza tra fotografo e soggetto, l’apertura e la lunghezza focale.
La distanza tra soggetto e sfondo
La distanza tra soggetto e sfondo è molto importante nella realizzazione di un buon effetto sfocato ed in poche parole possiamo dire che più è ampia questa distanza migliore sarà il risultato e minore sarà l’apporto degli altri tre fattori in gioco.
La distanza tra fotografo e soggetto
Al contrario della distanza tra soggetto e sfondo, in questo caso più è piccola la distanza tra fotografo e soggetto migliore sarà il risultato e minore sarà l’apporto degli altri tre fattori in gioco. Ovviamente esiste un limite fisico ed uno di composizione da tenere a mente: il limite fisico è imposto dalla minima distanza di messa a fuoco del nostro obiettivo mentre il limite di composizione è banalmente legato a cosa vogliamo fotografare. E’ pacifico che se ci avviciniamo troppo al soggetto potremo riprendere di esso solo una parte (ad esempio la testa): è quello che vogliamo fotografare?
L’apertura
Un buono sfocato presuppone l’uso dell’apertura quanto più ampia possibile. Questo perché, ad aumentare dell’apertura, si riduce la profondità di campo permettendoci di mantenere a fuoco solo una parte della scena. Attenzione a non eccedere: se si aumenta troppo l’apertura e si è troppo vicini al soggetto, corriamo il rischio di mettere fuori fuoco anche una parte del soggetto stesso. Normalmente l’effetto sfocato comincia ad essere facile da realizzare con aperture a partire da f4. Sottolineo nuovamente come, ampliandola ulteriormente (ad esempio usando la f1.8) bisogna tarare di conseguenza la distanza tra fotografo e soggetto al fine di evitare di mettere fuori fuoco una parte del soggetto stesso. Al contrario, più è ampia l’apertura, meno importante diventa la distanza tra sfondo e soggetto (proprio perché la zona di messa a fuoco tende ad essere molto piccola).
La lunghezza focale
Riassumendo
- la distanza tra soggetto e sfondo è ampia
- la distanza tra soggetto e fotografo è piccola
- l’apertura è ampia
- la lunghezza focale è alta
mi è servito tantissimo grazie