Usher Fellig (Aka Weegee) nacque il 12 Giugno del 1899 in Austria da un rabbino. All’età di 10 anni lasciò, insieme alla madre ed ai sei fratelli, l’Europa per ricongiungersi al padre in terra americana dove, appena sbarcato ad Ellis Island, cambiò il nome da Usher in Arthur.
Per quanto riguarda l’istruzione, Arthur Fellig li ha proseguiti in America fino l’ottavo grado. Essendo la famiglia bisognosa di soldi, il giovane Fellig dovette abbandonare gli studi per dedicarsi al lavoro. E di lavori, o meglio lavoretti, ne fece tantissimi, d all’aiutare il padre a lavare i piatti, dal bigliettaio di bus fino a prestare servizio in una rivendita di caramelle. Proprio durante uno di questi lavori, fu immortalato da un fotografo di strada, fotografia che fece scattare la scintilla in Arthur Fellig che, in quel momento, decise di diventare un fotografo.
I suoi esordi fotografici furono accompagnati da una macchina fotografica basata sulla ferrotipia (il procedimento di stampa fotografica che permetteva la cattura di un positivo su una lastra di ferro o di alluminio), molto comune tra i fotografi di strada per l’economicità e la semplicità delle stampe, e cominciò a lavorare (siamo nel 1917) come fotografo presso uno studio di Manhattan, il Ducket & Adler.
Studio lasciato solo alcuni anni dopo, a causa di un disaccordo sulla paga. Divenuto un freelance, Arthur Fellig acquistò una macchina fotografica 5×7 di seconda mano e noleggiò un pony, chiamato “Hypo”: in compagnia di Hypo girava, nei giorni festivi e nei fine settimana, per la città invogliando i bambini a farsi fotografare sul pony. Quindi, una volta sviluppati i negativi e stampati i positivi, tornava dalle famiglie dei ragazzi fotografati nel tentativo di piazzare le stampe. Nel 1921 trovò lavoro presso il New York Times in qualità di assistente in camera oscura e, nel 1924 entrò a far parte della Acme News Pictures (più famosa come United Press International Photos), dove restò fino alla fine del 1936.
Alla Acme continuò a svolgere le mansioni di assistente di camera oscura, facendosi sfuggire, per una semplice presa di posizione, la possibilità di fare carriera: nonostante gli fosse stato offerta la posizione di fotoreporter, Arthur Fellig si rifiutò sempre di indossare camicia bianca e cravatta (saltuariamente, in assenza di altri fotografi disponibili, aveva la possibilità di cimentarsi con la fotografia).
A causa del suo lavoro non di primo piano, le fotografie scattate in questo periodo non ebbero grande fortuna (riceveva di tanto in tanto semplici richieste) e Arthur Fellig nel 1936 decise di chiudere con il lavoro per conto terzi e di mettersi in proprio, come freelance.
Lasciata la Acme, Fellig comprò una Speed Graphic e cominciò a frequentare la sede centrale della Polizia di Manhattan dove carpiva informazioni circa risse, assassini, incidenti, incendi (leggendo le informazioni stampate ogni notte dalla telescrivente).
Fu a questo punto che si meritò il soprannome con cui è conosciuto: Weegee. Le ragazze che erano entrate in contatto con lui durante il lavoro alla Acme cominciarono a chiamarlo in questo modo in onore del gioco da tavolo, in quanto Arthur era capace di farsi trovare sempre al posto giusto nel momento giusto, ovvero dove c’era bisogno di un fotografo.
Le fotografie scattate durante questo periodo trovarono un’enorme eco nei giornali locali quali il Daily News, l’Herald Tribune, il Sun e tanti altri.
Nel 1938 Weegee decise di evolversi: comprò una Chevrolet Coupe e chiese l’autorizzazione alla Polizia di installare una radio della polizia al suo interno. Sorprendentemente ottene l’autorizzazione e divenne il primo, nonché unico fotoreporter a possederne una. La Chevrolet divenne per Weegee la seconda casa: nel bagagliaio c’era tutto l’occorrente per fotografare e stampare qualunque cosa in qualunque momento da una camera oscura portatile a macchine fotografiche di riserva, da vari flash ad una macchina da scrivere senza dimenticare cibo, sigari e vestiti di ricambio.
Gli anni ’40 sono i più prolifici ed importanti per Weegee a cominciare dal 1940 quando creò delle foto-storie a sua decisione per il PM Daily. Nel 1941 effettuò la prima mostra fotografica dal nome Murder is My Business, a cui fa seguito, nel 1945 il fotolibro Naked City, fonte di ispirazione per l’onomino film del 1948 di Jules Dassin (2 premi Oscar) e della serie tv del 1958. Nel 1943 il Museum of Modern Art di New York comprò cinque suoi scatti tuttora esposti nella sezione Action Photography e nel 1945 cominciò una proficua collaborazione con Vogue.
Nel 1947 Weegee si sposò per la prima volta con Margaret Atwood dalla quale si separò due anni dopo e con la quale visse ad Hollywood dove fece da consulente per il film Naked City (durante questo periodo fece anche alcune comparsate in svariate pellicole). Hollywood, in ogni caso, fece sperimentare a Weegee la cinepresa, tant’è che il fotografo realizzò Weegee’s New York, un cortometraggio muto ed in bianco e nero di 20 minuti proiettato, nel 1948, presso il Museum of Modern Art di New York.
Dopo il divorzio, tornò a New York dove sperimentò una fotografia nuova, tutta basata sulle distorsioni e pubblicate, nel 1950, sia nel libro Naked Hollywood sia sul numero di luglio di Vogue. Il 1950 segnò però anche il cambio di vita con due eventi cardine: il diabete e l’unione con Wilma Wilcox che sarà la sua compagna fino alla morte.
Dal 1958 al 1968, al soldo del Daily Mirror viaggiò per l’Europa come reporter, scrittore, fotoreporter e autore di libri. Il 1958 è anche l’anno in cui il regista Stanley Kubrick chiamò Weegee in qualità di consulente alle riprese per il Dottor Stranamore.
Weegee, alias Usher Fellig, morì per un tumore al cervello il 26 dicembre 1968.