Se, come me, siete attratti da ritratti lunatici e vi siete chiesti come farli, avete trovato il giusto articolo: realizzare ritratti lunatici con la luce naturale può essere molto semplice, basta seguire alcuni piccoli accorgimenti e vedrete che i risultati non vi deluderanno
Prima di iniziare, pianificate prima di tutto il vostro servizio fotografico tenendo presente: l’umore, i toni (chiari o scuri), gli abiti (colori per completare i toni) e l’ora del giorno per scattare. Questo potrebbe non fare differenza per voi, ma per me, con la mia finestra rivolta a nord-est, so di avere una luce decente tra le 10 e le 14, e dopo di che la qualità della luce si deteriora. Questo è il limite delle riprese con luce naturale. Si dipende dalla quantità e dalla qualità della luce disponibile.
L’importanza del background
Il modo più semplice per ottenere un ritratto lunatico con luce naturale è quello di utilizzare uno sfondo da medio a scuro. L’oscurità dello sfondo aggiunge profondità e l’illusione dello spazio e di esserne attratti. In effetti, dà anche l’illusione di uno spazio tridimensionale. Non solo, ma aiuta anche a creare un contrasto tra lo sfondo e il volto del soggetto che si vuole sottolineare e mettere a fuoco. Si disegna l’occhio dello spettatore sull’immagine, e lo sfondo fornisce efficacemente il contesto e l’ambientazione.
Ci sono vari tipi di sfondi: a tinta unita, a tinta unita, testurizzati, scenografici e motivi come la carta da parati. Sceglietene uno che non si scontra con il vostro soggetto (a meno che non sia vostra intenzione farlo) in modo che il soggetto ritratto sia il protagonista dello spettacolo e lo sfondo sia proprio quello – sfondo.
Con uno sfondo semplice, è sempre possibile aggiungere texture in post-produzione e cambiare i toni in alto, se lo si desidera. Di seguito è riportato un confronto tra la foto senza texture (a sinistra) e con l’aggiunta di una texture calda (a destra).
Ritratti lunatici con la luce naturale: l’importanza dell’illuminazione
Poiché ci limitiamo alla luce naturale disponibile, è una buona idea lavorare con essa. Nella maggior parte degli spazi, soprattutto nelle case, la luce naturale proviene da un angolo di 45 gradi che fluisce da una finestra, a meno che non si disponga di lucernari, nel qual caso la luce proviene dall’alto. Si vorrebbe coprire quel lucernario e limitarsi a una sola fonte di luce proveniente da una direzione, preferibilmente con un’angolazione di 45 gradi dal lato. Volete posizionare il vostro soggetto in un punto in cui la luce lo colpisce con questa angolazione. Attenzione a non posizionare il soggetto troppo vicino alla finestra perché questo tende a illuminare troppo il viso.
Si vuole solo una piccola quantità di luce che tocchi il soggetto per ottenere quell’atmosfera e quell’umore che si desidera. Prima di scattare, guardate le ombre sul viso e soprattutto sotto il naso. Posizionate il vostro soggetto muovendolo in giro adattandolo alla luce e al modo in cui le ombre cadono sul viso.
Da un’illuminazione della finestra con un angolo di 45 gradi in cui la finestra è più alta del soggetto, le ombre sul viso vengono proiettate con un leggero angolo verso il basso verso il lato opposto alla fonte di luce. Questa è sentita come un’ombra piacevole ed è anche conosciuta come l’illuminazione di Rembrandt. Ho scritto un articolo toccando questo aspetto con luci sia naturali che artificiali.
Con l’illuminazione di Rembrandt, è necessario un riflettore posizionato sul lato opposto della luce. L’obiettivo è quello di riflettere una parte della luce della finestra sul volto del soggetto, in modo da ottenere una sfumatura più morbida di ombre invece di una goccia molto netta dalla luce al buio. Se non si dispone di un riflettore, si può usare un foglio bianco o un pezzo di cartone bianco.
I riflettori sono disponibili in diversi colori che gettano una tinta sul viso, quindi scegliete con attenzione.
L’importanza della diffusione della luce
La diffusione è il passaggio della sorgente luminosa attraverso un materiale traslucido, in modo che la luce si diffonda invece di provenire da una fonte concentrata. Una volta diffusa, essa tocca il soggetto più dolcemente, eliminando così la durezza della luce altrimenti non diffusa.
Si può sostenere che, in una giornata nuvolosa, la luce naturale disponibile proveniente da una finestra è già diffusa dalle grandi nuvole soprastanti. Sono d’accordo. Tuttavia, se si ha la possibilità di diffondere, lo farei comunque. In una giornata di sole dove la luce è potente, direi che la diffusione è un must assoluto.
Nella foto sopra, la luce della finestra è smerigliata nella parte inferiore e ricoperta da un tessuto di velo nella parte superiore che funge da diffusore. Dalla mia esperienza di ripresa per più di un decennio, ho imparato a vedere la differenza tra luce non diffusa e diffusa e la prima è decisamente più morbida e migliore per la pelle.
Nel complesso, è un fattore che contribuisce a realizzare il tipo di ritratto lunatico a cui miro in questo servizio fotografico.