La lunga esposizione ci permette di vedere mondi altrimenti impossibili da osservare con i nostri occhi. Grazie alle lunghe esposizioni, possiamo catturare i movimenti in un’immagine fissa, andando oltre le capacità nella nostra vista che si limita a “catturare” delle singole immagini, dei fotogrammi. Grazie alle lunghe esposizioni, quindi, possiamo aggiungere un ulteriore grado di eleborazione alle immagini, permettendo al nostro cervello di elaborare qualcosa di “nuovo” e quindi permettere all’immaginazione di galoppare su territori inesplorati
Cos’è la lunga esposizione?
Gli elementi stazionari e gli oggetti in lento movimento possono essere catturati utilizzando tempi di scatto più lunghi del normale (o meglio, del necessario per “congelare” l’immagine). Tutto ciò che è fotografato con tempi più lunghi del necessario è chiamato “fotografia a lunga esposizione”. Le lunghe esposizioni sono più facili da realizzare in condizioni di scarsa luminosità rispetto a quelli luminosi e questo perché quando una scena è luminosa, la quantità di luce che entra nell’obiettivo e si riversa sul sensore è troppa, ovvero rischia di farci catturare un’immagine sovraesposta. Per scene luminose, soprattutto se non vogliamo modificare l’apertura del diaframma, la soluzione è quella di impiegare dei filtri al fine di ridurre la luce solare.
Fotografare a lunga esposizione, inoltre, non è come la fotografia tradizionale, ovvero la cattura di una scena “congelata”. Quando si fotografa a lunga esposizione, infatti, bisogna avere una padronanza della luce molto elevata (al fine, appunto, di avere foto sovraesposte o sottoesposte), nonché della relazione tra luce ambientale, apertura, ISO, tempo di scatto e obiettivo usato: parametri da miscelare in modo sapiente per ottenere l’immagine corretta.
Come controllare le lunghe esposizioni
Tenere ferma la vostra macchina fotografica è forse la cosa più importante durante una fotografia a lunga esposizione. Potremmo pensare che un secondo sia veloce, ma in termini fotografici è quasi un’eternità. A seconda delle nostre capacità fisiche, potremmo essere in grado di mantenere ferma la nostra fotocamera a 1/60 o addirittura fino a 1/15 di secondo, ma è più probabile che le nostre immagini appaiano sfocate. Tenere ferma la fotocamera con un treppiede o qualsiasi altra superficie stabile è la prima cosa che dobbiamo fare per una perfetta fotografia a lunga esposizione. Con un robusto treppiede saremo in grado di scattare immagini con dei tempi di scatto molto alti, anche minuti, senza praticamente problemi di mosso.
Oltre ad usare un treppiede possiamo ridurre la vibrazione della fotocamera usando un telecomando a distanza e bloccando lo specchio della fotocamera. Alcuni fotografi molto meticolosi coprono il mirino della fotocamera con un piccolo pezzo di gomma: questo tappo in gomma riduce il rischio di perdite di luce indesiderata nell’esposizione.
Le fotografie a lunga esposizione vengono solitamente scattate ad una velocità non standard dell’otturatore, ovvero in modalità BULB. La modalità BULB ci offre la totale libertà di selezionare esposizioni che possono durare oltre i 60 secondi. Un’altra pratica usuale quando si lavora con le lunghe esposizioni è quella di attivare la riduzione del rumore ISO, e questo perché anche a bassa sensibilità ISO la quantità estrema di luce che colpisce il sensore può causare rumore nell’immagine finale. Ciò accade a causa di un fenomeno chiamato “pixel caldi”, in cui determinati pixel del sensore letteralmente diventano estremamente caldi e producono rumore. Il rumore, nella fotografia finale, è evidenziato con un pixel rosso / verde / blu. Qui un articolo su come funziona questa opzione.
L’utilizzo di filtri nella fotografia a lunga esposizione
ND, o filtri Neutral Density, sono l’ingrediente segreto per una bella foto a lunga esposizione, soprattutto durante il giorno. Questo tipo di filtro va a ridurre la quantità di luce che entra nell’obiettivo, riducendo di conseguenza la quantità di luce che colpisce il sensore. Ciò permette di incrementare il tempo di scatto senza rischiare la sovraesposizione della fotograifa finale.
I filtri ND variano da ND2 (1 stop di riduzione della luce) a ND1000 (che fornisce 10 stop di riduzione della luce). Usando un filtro ND1000 potremmo scattare un’immagine con un’esposizione di 4 secondi in una situazione di massima luce, permettendo quindi di ottenere un’immagine ancora perfetta..
Tipi di Fotografia che funzionano con lunghe esposizioni
Anche se certi stili fotografici non sembrano proprio pensati per la fotografia a lunga esposizione, possiamo usare tempi lunghi di scatto a praticamente quasiasi tipologia di foto. Sicuramente tra i soggetti che più si adattano alla lunga esposizione troviamo:
acqua: magicamente, la fotografia a lunga esposizione ci dà il potere di preservare il movimento dell’acqua in un modo non visibile con i nostri occhi. Con lunghi tempi di esposizione, l’acqua si trasforma in una sostanza lattea, qualcosa che l’occhio umano mai potrebbe percepire.
Notte: ha senso usare lunghe esposizioni durante la notte perché la luce è scarsa e l’unico modo per ottenere un’immagine notturna è quello di far giungere più luce al sensore della fotocamera, mantenendo l’otturatore aperto più a lungo rispetto a quanto faremmo se volessimo riprendere la stessa scena perfettamente illuminata (durante il giorno). L’uso della lunga esposizione durante la notte permette di sopperire alla scarsa visibilità del sensore, permettendoci di ottenere un’immagine così come la vedremmo con i nostri occhi (molto più sensibili durante la notte rispetto al sensore della fotocamera) .
Astrofotografia: la foto delle stelle è sicuramente la tecnica che usa maggiormente la lunga esposizione. Qui una guida molto esaustiva.
Light Painting: dipingere con la luce è una tecnica fotografica molto in voga nell’ultimo periodo e permette di ottenere immagini irreali (o meglio non visibili tramite i nostri occhi) giocando con la luce. Date on occhio qui per qualche ulteriore informazione e consigli.
Nuvole: come l’acqua, le nuvole possono essere catturate in un modo tale da rendere l’immagine finale differente da quanto potremmo catturare con i nostri occhi, permettendoci di realizzare una foto particolare, differente
Come detto, usare la lunga esposizione non significa fossilizzarsi su tecniche trite e ritrite, ma significa anche provare, sperimentare e, perché no, sbagliare. Perché non provare a fare un ritratto a lunga esposizione? Di base il risultato finale potrebbe essere “da buttare”, ma chi può garantirci che, al contrario, non ne esca una foto fuori dall’ordinario? Ricordate che la fotografia è sperimentazione, per cui prendete la vostra macchina fotografica, uscite e…commettete errori!