Diamo un’occhiata a mirini ottici ed elettronici in modo da poter ottenere una migliore comprensione delle differenze e dei punti di forza e di debolezza di ciascuno. L’obiettivo è cercare di fare un poco di chiarezza tra le due tecnologie, tentando di capire chi vince nella “battaglia” mirino ottico vs mirino elettronico.
Coca Cola contro Pepsi, Guerre stellari contro Star Trek, calcio contro football. Il mondo è pieno di grandi rivalità, e la fotografia non fa eccezione. Oltre alla semplice fedeltà al marchio e alla preferenza per gli obiettivi, ci sono decine, forse centinaia, di altri strumenti, caratteristiche e opzioni su cui i fotografi possono discutere. Uno dei più recenti ma più ferventi riguarda il modo in cui si vede il mondo di fronte all’obiettivo.
Alcune fotocamere sono dotate di mirini ottici, mentre altre sono dotate di versioni tecnologicamente più avanzate chiamate mirini elettronici. Altre fotocamere hanno anche opzioni ibride che cercano di combinare il meglio di entrambi i mondi. Allora, qual è il migliore? Chi vince nel confronto mirino ottico vs mirino elettronico? Proprio come la maggior parte delle rivalità, a questa domanda è impossibile rispondere, ma vale la pena esplorare alcuni dei punti di forza e di debolezza delle due soluzioni per aiutarvi a capire quale soluzione potrebbe essere quella giusta per voi.
mirino ottico vs mirino elettronico: vedere la scena
Un mirino è uno degli elementi più basilari di qualsiasi fotocamera. Si tratta del modulo che si usa per guardare ciò che si sta fotografando. Quando si tiene la fotocamera dinanzi all’occhio, sia che si scatti una DSLR o una mirrorless, il piccolo buco attraverso il quale si guarda è quello che viene chiamato il mirino. Questo è ciò che si usa per comporre i propri scatti.
Alcune fotocamere rinunciano completamente al mirino e hanno solo un gigantesco schermo LCD sul retro, sulla falsariga dei telefoni cellulari. E non è raro che molte fotocamere includano un mirino ottico o elettronico insieme allo schermo posteriore.
Non è solo una moda che buona parte dei produttori sta seguendo, ma la motivazione alla base di una decisione del genere è che ci sono una miriade di ragioni per cui molti fotografi preferiscono comporre i loro scatti con il mirino invece che con lo schermo LCD posteriore, o viceversa. Per non scontentare nessuno la doppia soluzione è spesso la migliore!
Perché preferire un mirino? Per tre motivazioni principali:
- La scena appare molto più grande se vista attraverso il nostro occhio attaccato alla fotocamera, dandoci un’idea più chiara di come sarà la tua immagine.
- Tenere la fotocamera vicino al viso ha anche il vantaggio pratico di rendere la fotocamera più stabile (riduzione delle vibrazioni).
- I mirini delle fotocamere DSLR (e delle mirrorless) spesso contengono una serie di numeri e indicatori che mostrano informazioni aggiuntive come l’apertura, la velocità dell’otturatore, la modalità di misurazione, gli scatti rimanenti e altro ancora.
mirino ottico vs mirino elettronico: Mirini ottici
Nonostante la tecnologia sia vecchia di decenni, i mirini ottici hanno ancora molti sostenitori convinti nella fotografia di oggi, e tutti con buone ragioni alle spalle. Il loro vantaggio più importante, e la ragione per cui molti fotografi li preferiscono, è che presentano una visione inalterata e non filtrata della scena di fronte a voi mentre state componendo il vostro scatto.
Guardare attraverso un mirino ottico, o OVF (optical view finder in inglese), non è diverso dal guardare attraverso una finestra: nulla è cambiato in alcun modo, forma o colore. Questo vi permette di vedere esattamente come sarà il vostro scatto, e la visione non è alterata da alcuna tecnologia (cosa che invece può accadere nel mirino elettronicoo).
I mirini ottici funzionano anche se la fotocamera è spenta. E’ più o meno come guardare attraverso un binocolo, un telescopio o persino un rotolo di carta: ciò non richiede l’uso di una batteria. Gli OVF non hanno problemi con l’accuratezza della resa cromatica o con la frequenza di aggiornamento dello schermo, e funzionano allo stesso modo in condizioni di luce intensa e scarsa.
La maggior parte dei mirini ottici è inoltre dotata di indicatori che consentono di visualizzare punti di messa a fuoco e guide. Quando si preme a metà il pulsante di scatto per mettere a fuoco la fotocamera, un piccolo punto o un quadrato apparirà nell’OVF della fotocamera per indicare il punto di messa a fuoco, ed è possibile utilizzare un quadrante o una manopola sulla fotocamera per modificare questa impostazione.
Limitazioni dei mirini ottici
Tuttavia, non ci sono solo vantaggi nell’ambito dei mirini ottici. Essi hanno alcune limitazioni significative che potrebbero essere un fattore limitante a seconda del tipo di fotografie che si scattano.
Uno dei più importanti è che non è possibile vedere l’immagine quando si scatta, un fenomeno noto come blackout del mirino. Quando si preme il pulsante di scatto, lo specchio di una fotocamera DSLR si solleva e si sposta per consentire alla luce di passare attraverso il sensore dell’immagine, il che significa che il mirino diventa completamente scuro.
Questo non è molto evidente quando si usano tempi di posa rapidi, ma se si scatta a circa 1/30 di secondo o più lentamente non si vedrà nulla eccetto il nero per il tempo di scatto, ogni volta che si scatta una foto. Nella maggior parte dei casi, questo periodo di blackout non comporta modifiche sostanziali alla fotografia finale, ma può causare problemi se si fotografano soggetti in rapido movimento. In questi casi, la breve quantità di tempo in cui il mirino ottico è fuori servizio è sufficiente perché l’oggetto che si sta fotografando si muova un po’, finendo fuori fuoco o non permettendo di ottenere la composizione che avevamo in mente. Per “correggere” questo problema è necessario fare pratica, al fine di immaginare e/o anticipare il possibile movimento del soggetto.
Un altro svantaggio dei mirini ottici è che vi mostrano il mondo intorno a voi così com’è realmente, non come apparirà nella vostra fotografia digitale. L’OVF vede ciò che vedono gli occhi, peccato che quello che i nostri occhi vedono non è necessariamente lo stesso di ciò che vede il sensore di immagine della fotocamera.
Se non si ha una buona conoscenza delle modalità di misurazione e di come queste influiscono sull’esposizione, è possibile che le immagini scattate siano troppo chiare o troppo scure, soprattutto se la scena contiene molta luce e ombra. Guardando attraverso il mirino ottico si potrebbe pensare che stiamo scattando delle immagini perfette, salvo rendersi conto in seguito che sono scatti sotto o sovraesposti. A meno che non si scatti in RAW non ci si può fare nulla, e la foto è semplicemente compromessa.
mirino ottico vs mirino elettronico: mirini elettronici
Qualche anno fa, questa discussione sui mirini ottici ed elettronici sarebbe stata più di un esercizio accademico senza valore pratico, perché i mirini elettronici semplicemente non potevano competere con le loro controparti analogiche, in termini pratici. La loro lista di svantaggi era lunghissima, e a parte alcuni vantaggi chiave, non c’era motivo di utilizzare un EVF (electronic view finder in inglese) rispetto a un OVF.
Tuttavia, con l’avanzare del tempo e con l’avanzare della tecnologia, i mirini elettronici hanno ormai quasi raggiunto la parità di performance con quelli ottici. Non sono solo un’opzione praticabile, ma in alcuni casi sono superiori (o almeno per alcuni fotografi).
Mirino ottico vs mirino elettronico: la differenza principale
La differenza più evidente tra i mirini ottici e quelli elettronici è che, proprio come si guarda lo schermo LCD sul retro della fotocamera, si vede una rappresentazione digitale del mondo di fronte alla fotocamera al posto del mondo reale che vede l’occhio. Un EVF è un piccolo schermo ad alta risoluzione che si tiene a meno di un centimetro di distanza dall’occhio. Poiché è interamente digitale, può mostrare una grande quantità di informazioni e dati che semplicemente non è possibile ottenere con un mirino ottico.
Vantaggi dei mirini elettronici
Mentre i mirini ottici hanno sovrapposizioni statiche con guide di inquadramento e punti di messa a fuoco sparsi in tutto il campo visivo, i mirini elettronici possono mostrare tutti i tipi di informazioni che sono molto utili quando si scattano fotografie. È possibile vedere cose come un istogramma dal vivo insieme alla consueta raccolta di informazioni sull’esposizione e sulla misurazione. Ma l’asso nella manica di qualsiasi EVF è la sua capacità di mostrarvi esattamente come sarà la vostra fotografia, non come sarà il mondo di fronte all’obiettivo.
I mirini elettronici consentono di vedere immediatamente e in tempo reale se la ripresa è esposta correttamente. Questo consente di effettuare rapidamente delle regolazioni non basate su un esposimetro (anche se certamente è possibile) ma sull’immagine finale e su come si desidera che appaia.
Cose che un mirino elettronico non è in grado di fornire
Se si scatta in modalità bianco e nero, nel mirino elettronico vedrete esattamente quello che sarà la foto finale (quindi in bianco e nero), permettendovi di comporre più agilmente la vostra scena. Vedrete anche la profondità di campo riflessa esattamente come apparirà nell’immagine finale, ed è possibile osservarla cambiare in tempo reale mentre si regola il punto di messa a fuoco o l’apertura dell’obiettivo.
Per dirla in parole semplici, i mirini elettronici eliminano gran parte delle congetture che un fotografo deve fare quando usa un mirino elettronico. In molti casi, questo rende molto più facile scattare foto, soprattutto per i nuovi fotografi.
A causa della loro natura elettronica, i mirini elettronici offrono opzioni che un mirino ottico è semplicemente impossibilitato a fare. Molte fotocamere con EVF consentono di controllare la messa a fuoco ingrandendo una porzione dell’immagine in modo che riempia lo schermo, e spesso è possibile ottenere aiuti visivi come il picco di messa a fuoco. È possibile utilizzare un EVF per passare attraverso i menu, rivedere le immagini e anche registrare e rivedere i filmati che avete catturato con la fotocamera, tutte cose che sono impossibili con un OVF.
Mirino ottico vs mirino elettronico: svantaggi dei mirini elettronici
Ci sono, come ci si potrebbe aspettare, alcuni importanti aspetti negativi per i mirini elettronici, non ultimo il consumo di energia. I mirini ottici funzionano senza batterie, mentre quelli elettronici richiedono una potenza costante. Non è raro che le fotocamere che si affidano a mirini elettronici abbiano una durata della batteria molto più breve rispetto alle loro controparti ottiche, e molti fotografi che utilizzano queste fotocamere sono soliti portare con sé batterie di riserva per una giornata di riprese.
I mirini elettronici soffrono anche di problemi di frequenza di aggiornamento dello schermo, il che significa che possono essere difficili da utilizzare in situazioni con tanta azione in rapido movimento. Alcuni mirini elettronici sono anche affetti da un lag, un ritardo, il che significa che l’immagine che vedete è appena un po’ prima di ciò che sta accadendo in realtà. Sebbene la tecnologia abbia fatto passi da gigante, per questo aspetto non sono ancora alla pari dei mirini ottici.
Infine, anche se i mirini elettronici mostrano una buona rappresentazione dell’aspetto dell’immagine finale, non hanno la stessa gamma di colori e la stessa risoluzione di quelli ottici, nè di ciò che si vedrà nella foto finale.
mirino ottico vs mirino elettronico: qual è il migliore?
Come molti altri aspetti della fotografia, questo problema non riguarda il fatto che un mirino ottico o elettronico sia migliore, ma quale si adatta a voi e alle vostre esigenze di fotografo. Alcuni preferiscono la precisione analogica di un mirino ottico, mentre altri apprezzano le caratteristiche high-tech offerte dai mirini elettronici. In fin dei conti, ciò che conta è che abbiate lo strumento giusto per il vostro lavoro. Quindi, se si tende a preferire uno dei due rispetto all’altro, non fatevi problemi e acquistate la fotocamera dotata di quel tipo di mirino.
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