Quando i tempi sono difficili per noi, sia individualmente che collettivamente, trovo che la creatività nella fotografia gioca un ruolo importante nell’aiutarci a superare esperienze di vita intense come quelle che stiamo vivendo tutti in questo momento, a casa della pandemia da COVID-19.
La vita sembra così strana quando si sta andando avanti, forse un po’ annoiati o letargici, e poi qualcosa di profondamente inquietante accade, apparentemente dal nulla. E ci si confronta con le grandi domande della vita: come sopravvivere di fronte a pandemie, mortalità, invecchiamento, malattie, problemi finanziari, e via discorrendo.
Spesso, quando le cose si fanno difficili, smettiamo di fare le cose che ci fanno rilassare e ci rendono felici. Ci contraiamo con la paura o la preoccupazione; cominciamo a concentrarci sull’incertezza, il dolore e i problemi. Ma quello che mi piacerebbe condividere con voi oggi è che, invece di contrarre quando le cose diventano difficili, invece di rendere la nostra vita meno gioiosa e divertente, possiamo effettivamente usare la fotografia, e il nostro amore per la creatività, per aiutarci a far fronte ai momenti difficili.

Usare la nostra creatività può aiutarci a esplorare il mondo. Può aiutarci a distogliere la mente dalle preoccupazioni ossessive, a guardare oltre le nostre sfide, a trovare la bellezza in luoghi inaspettati e a connetterci con gli altri. Ci sono così tante opportunità di intrecciare momenti di immensa gioia con questo incredibile mezzo fotografico che tutti amiamo così tanto.
Uno dei miei scrittori preferiti, Neil Gaiman, è straordinario quando parla dei benefici dell’essere creativi. Ma una sua idea molto semplice è forse la più potente:
“Il mondo sembra sempre più luminoso quando hai appena creato qualcosa che prima non c’era”. -Neil Gaiman
Non mi pento mai e poi mai di aver passato del tempo a sparare. Anche se non ottengo degli scatti che mi piacciono, fare lo sforzo di esplorare e fotografare rende la mia giornata migliore. Naturalmente, questo è particolarmente vero quando colpisco quei momenti incredibili in cui catturo qualcosa alla perfezione.
Se trovo una luce incredibile, una bella vista o una faccia interessante, mi sento benissimo quando guardo quelle foto dopo. Anche se non ottengo alcun buono scatto, so che ogni volta che faccio lo sforzo di scattare, sto alimentando le mie idee, la mia immaginazione e la mia creatività.
Anche se sbaglio qualcosa, faccio qualcosa di noioso o sbaglio un colpo, lo sforzo di sparare, così come l’esperienza di sparare, mi sembra sempre utile. È un’idea piuttosto elementare ma potente quella di pensare che noi umani amiamo semplicemente fare le cose. Fa parte di ciò che ci rende umani: avere idee, sperimentare il mondo non solo come un modo per soddisfare i nostri bisogni, ma come un modo per aggiungere qualcosa a ciò che è già qui. E, naturalmente, mi pento sempre di non aver sparato.
