Avete notato quanti concorsi fotografici vengono lanciati ogni giorno sulla rete? Sapete quanti di questi contest sono concorsi fotografici finti? A tutti noi piace scattare e condividere fotografie. Il mondo digitale ha fatto si che la nostra voglia di farci vedere, commentare, giudicare sia cresciuta a dismisura, in particolare per quanto riguarda le immagini.
La condivisione delle immagini su internet (prendiamo per esempio il social network Facebook) è ogni giorno più massiccia, con centinaia di migliaia di fotografie condivise sui più disparati network. Condivisioni che vengono di solito effettuate sulle proprie bacheche, ma anche in contest fotografici dove, si spera, l’immagine postata possa avere una maggiore diffusione.
Proprio il settore dei concorsi fotografici è uno dei più insidiosi e quello a cui fare più attenzione: non tutti i concorsi fotografici sono infatti creati con le finalità per cui un contest dovrebbe essere lanciato, molti di essi sono infatti concorsi fotografici finti, nati con l’obiettivo di trarre profitto dal lavoro di altri.
La fotografia è molto più popolare di quanto non fosse 10 anni fa e lo stesso vale per i concorsi di fotografia. Ci sono tantissimi concorsi gestiti da riviste, organizzazioni fotografia, club di fotografia, agenzie fotografiche, marchi fotografici. Ma oltre a questi, esiste una quantità enorme di concorsi gestiti da siti web, e-magazine, pagine Facebook o Instagram. La domanda è: questa seconda categoria di concorsi, davvero apporta un contributo al mondo della fotografia o al contrario è un semplice modo per lucrare alle spalle di persone che vogliono solo farsi conoscere e far conoscere il proprio lavoro fotografico? Un modo semplice per questi concorsi fotografici finti per guadagnare denaro, ad esempio, è quello di imporre una tassa di iscrizione, anche piccola.
Prima di tutto, sottolineo che non sto parlando in questo post di concorsi fotografici quali il National Geographic Photo Awards, il Sony World Photo Awards o altri grandi concorsi: per contest fotografici a tiratura così diffusa la tassa di iscrizione è una necessità per limitare il numero di fotografi e scoraggiare quelli della domenica. Ciò che invece etichetto genericamente come concorsi fotografici falsi e dai quali sarebbe meglio tenersi alla larga, sono i contest lanciati da nuove riviste digitali o comunità online che non forniscono alcuna prova legittima della loro natura (chi sono? perché fanno il contest? Chi gestisce le foto? che fine fanno le foto dopo il contest? come viene gestita la privacy? chi giudica le fotografie?).
Inoltre, oltre alla scarsa informazione, moti di questi siti richiedono una tassa di iscrizione che può variare da una cifra simbolica fino a cifre anche consistenti. E non pensate che la tassa di iscrizione allontani i fotografi dilettanti (che sono la massa critica) dai concorsi fotografici finti e un esempio viene da Facebook stesso. Prendiamo per esempio un concorso lanciato da un neonato gruppo di fotografia con circa 10mila iscritti. Ipotizziamo che di questi 10mila solo un terzo sia reale (ovvero circa 3.000 persone). Di questi utenti reali, circa un terzo è disponibile a pagare fino a 3€ per partecipare ad un contest, circa uno su due se la cifra scende ad 1€. Fatevi il conto: 1€ x 1.500 persone equivalgono a 1.500 euro, una cifra che può si sembrare piccola ma che piccola non è se considerate concorsi con respiro più ampio, soprattutto in suolo americano (dove sono tantissimi i concorsi fotografici falsi che chiedono molti più soldi per partecipare).
Come identificare i concorsi fotografici finti?
Generalmente, si tratta di concorsi fotografici che accettano domande di partecipazione da tutto il mondo, spesso sono privi di tema o hanno un tema molto generico (al fine di avere il massimo numero di partecipanti). Alcuni addirittura offrono uno sconto sulla tassa di iscrizione per i primi che caricano le immagini, in modo da “invogliare” altri a fare lo stesso (al solito, più un concorso è partecipato, più sono le persone che vogliono parteciparvi).
Quasi sempre, i concorsi fotografici finti offrono pochi premi e di valore economico molto ridotto, il cui controvalore è ben lontano dal guadagno complessivo.
Esiste anche una categoria di concorsi fotografici ben più subdola, ovvero i contest che non richiedono soldi per iscriversi (di nuovo, al fine di ottenere il massimo numero possibile di partecipanti), salvo poi chiedere una cifra anche abbastanza alta per accedere alla selezione finale. Cosa fareste voi se foste, tra 1000 partecipanti, tra i 20 ammessi alla selezione finale a cui è però chiesto di versare 50 euro? La voglia di vincere, la speranza di essere premiati anche solo con una coccarda fanno mettere le mani ai portafogli più spesso di quanto possiate pensare.
Un altro caso è dato dai libri stampati. Alcuni concorsi fotografici, una volta completato il contest, contattano tutti i partecipanti offrendo la stampa di un libro fotografico che include il proprio lavoro. E avere il proprio lavoro inserito in un libro insieme a foto “scelte” fa piacere, è qualcosa da raccontare e da far vedere agli amici. E val bene la spesa di una certa cifra, come ad esempio 25€/30€. Peccato che le foto “scelte” sono semplicemente casuali tra quelle dei partecipanti (in fase di iscrizione avete dato il consenso alla pubblicazione, credetemi!) e che la creazione del libro costa all’ideatore del concorso pochissimo, grazie a servizi come Lulu: il materiale è già pronto (le foto del contest), serve solo un po’ di tempo per caricare un gruppo “base” di foto, sostituirne una a caso con quella del fotografo che ha pagato e quindi spedire il libro tramite il servizio online. Nel caso del sito citato prima, per una spesa di 25/30€, almeno 15/20€ finiscono nelle tasche dell’organizzatore del concorso.
Come evitare i concorsi fotografici finti?
Che cosa si deve fare per evitare queste truffe? Prima di tutto, è meglio fare qualche ricerca sulla fondazione o sulla rivista che ha lanciato il concorso. Fate anche una ricerca sui vincitori delle precedenti edizioni: chi sono? che cosa fanno? Sono realmente fotografi? Già con questi semplici passaggi potrete scremare pesantemente il numero dei concorsi, eliminandone almeno una metà fasulla.
Cercare sempre di iscriversi a concorsi fotografici ben noti. Non iscrivetevi a raffica a tutti i concorsi fotografici che vi capitano sotto il naso, ma cercate piuttosto di contestualizzare le vostre foto, iscrivendovi a concorsi tematici. Verificate sempre due volte i termini e le condizioni sull’utilizzo delle immagini e le licenze prima di entrare in un concorso. Non pagate per essere presenti in un libro stampato.